Aiutiamo i pesci a tornare a casa: sono sordi a causa del riscaldamento delle acque e perdono le rotte

di Redazione 3

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I danni del riscaldamento del mare si scoprono ogni giorno più numerosi. La ricercatrice italiana Monica Gagliano, che opera in un team di scienziati oceanografici dell’Australian Institute of Marine Science di Townsville nel Queensland, ha scoperto che i pesci diventano sordi, a causa delle acque troppo calde.

La mancanza di udito li porterebbe a smarrire la giusta rotta, con gravi conseguenze per la sopravvivenza.
La ricerca è stata compiuta osservando le abitudini e gli spostamenti della damigella juventina (Dascyllus melanurus), un pesce dalla livrea bianca e nera.


I pesci appena nati, dopo aver trascorso i primi mesi di vita in alto mare, dovrebbero far rientro alla barriera corallina, loro habitat naturale e luogo in cui si riproducono, ma non riescono più ad orientarsi e a trovare la strada.
Nello sviluppo osseo dei pesci e del corallo è determinante il calcio, ma le alte temperature provocano la diminuzione di questo elemento, con una conseguente crescita problematica per i pesci. La mancanza di calcio va ad influire soprattutto sullo sviluppo degli organi sensoriali degli animali marini, gli otoliti, responsabili del captare le vibrazioni provenienti dalla barriera corallina.

Nell’acqua, ad ogni movimento delle pinne e delle branchie corrisponde una vibrazione, che viene percepita dai pesci ed interpretata. E’ così che comunicano tra loro, ed è così che individuano la strada di casa.

Per il momento il pericolo è limitato ai pesci corallini, ma anche nel mar Mediteranneo, c’è una specie che rischia la sordità ed è la castagnola (Chromis chromis), pesce appartenente alla famiglia Pomacentridae, la stessa esaminata dai ricercatori australiani.
Massimo Guerrieri, presidente del Cirspe, il centro studi della Federcoopesca-Confcooperative spiega così il fenomeno:

Il Mediterraneo, come ‘mare chiuso’ e’ molto esposto a sensibili aumenti della temperatura che, alterando il ph, riducono la presenza del calcio compromettendo un corretto sviluppo della fauna marina.

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