Alimentazione sostenibile, i fiori che si possono mangiare

di Redazione 1

Con la sovrappopolazione, la siccità e la scarsità di risorse, cibo ce n’è sempre di meno. Per questo molti nutrizionisti e scienziati affermano da tempo che il mondo deve variare la sua dieta per poter rispondere alla necessità di sfamare una popolazione che ha sfondato il muro dei 7 miliardi di individui e chissà quanti ancora ne potrà accogliere. Alcuni avevano pensato di introdurre l’ingrediente degli insetti, ma per i vegetariani (e per chi di mangiare insetti proprio non ne vuol sapere) l’alternativa potrebbero essere i fiori.

Dopotutto non è tanto una novità visto che già oggi alcuni fiori si consumano normalmente anche nella dieta mediterranea come i fiori di zucca o la menta ad esempio, e ci sono prove che già migliaia di anni fa, ai tempi dei greci e dei romani, alcuni fiori venivano consumati nei pasti. Oggi questa abitudine si è andata un po’ perdendo, a parte qualche eccezione come i petali di rosa nella cucina indiana. Ma molti fiori sono nutrienti ed hanno un buon sapore, possono essere usati per produrre té, dolci o spezie.

Non tutti i fiori sono commestibili però. Alcuni possono essere velenosi, quindi prima di cominciare a divorare tutti i fiori che vi capitano a tiro, vediamo quali sono commestibili secondo il libro True Food: Otto semplici passi per una buona salute (National Geographic, 2009) di Annie B. Bond, Melissa Breyer e Wendy Gordon:

1. Allium, ne fanno parte porri, erba cipollina, aglio, erba cipollina aglio (ogni parte della loro pianta è commestibile);
2. Angelica, assomiglia alla liquirizia;
3. Anice issopo, anche questi assomigliano alla liquirizia ed alcuni sono già usati nelle ricette moderne;
4. Arugula;
5. Fiordaliso, ha un sapore amaro;
6. Basilico;
7. Monarda, sa di menta;
8. Borragine, ha il sapore del cetriolo;
9. Calendula, ha sapore piccante e salato;
10. Garofani, dal sapore dolce e profumato;
11. Camomilla;
12. Cerfoglio, sapore delicato simile all’anice;
13. Cicoria;
14. Crisantemo, un po’ amaro, spazia dai sapori pungenti a quelli piccanti. L’importante è utilizzare solo i petali;
15. Coriandolo;
16. Citrus (arancio, limone, lime, pompelmo, kumquat);
17. Trifoglio, sapore simile alla liquirizia;
18. Dente di leone;
19. Aneto;
20. Margherita Inglese, gusto amaro;
21. Finocchio, i fiori sanno di liquirizia;
22. Fucsia, sapore piccante;
23. Gladiolo, ottimo condimento per l’insalata;
24. Ibisco, in piccole quantità può essere usato nel té;
25. Altea rosata;
26. Fiori di Bach, non hanno molto sapore, ma possono essere usati come guarnizione;
27. Gelsomino, dolci per il té;
28. Violetta, ha sapore di menta;
29. Lavanda, può essere usata per guarnire pietanze salate e dolci;
30. Lemon Berbena, sapore di limone;
31. Lilla, può fare da insaporitore;
32. Menta;
33. Nasturzio, assomiglia al peperoncino;
34. Origano;
35. Ortensia viola;
36. Ravanello;
37. Rosa, solo i petali sono commestibili e possono dare sapore a marmellate, bevande e dessert;
38. Rosmarino;
39. Salvia;
40. Fiori di zucca;
41. Petali di girasole, possono essere cotti al vapore;
42. Violetta, ideale in insalate e dolci e bevande per guarnire.

[Fonte e foto: Treehugger]

Commenti (1)

  1. Sinceramente ritengo che l’antofagia non abbia nulla di ecologicamente sostenibile. Significa sottrarre risorse ad animali che si nutrono per loro natura dei fiori, ridurre la possibilità di riproduzione sessuale per le piante con conseguente riduzione della produzione di frutti e della biodiversità generale.
    Mangiar fiori equivale a castrare le piante e, salvo che per qualche piccolo assaggio occasionale o qualche varietà coltivata appositamente non ha alcun senso nè ecologico, nè nutrizionale, ma è solo uno sfizio per snob come peraltro era nel passato.

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