Allarme WWF: tra 50 anni non ci sarà più biodiversità

di Redazione 3

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I numeri cominciano a farsi preoccupanti: negli ultimi 35 anni abbiamo perso già un terzo della biodiversità su tutto il pianeta. I dati provengono da una ricerca fatta dal WWF, che da anni sta tentando in tutti i modi di preservare zone e parchi naturali proprio per proteggere le specie di animali e piante in via d’estinzione.

Le cause principali sono tre: prima di tutto, la distruzione degli ambienti. Molte specie animali, che per millenni hanno vissuto tranquillamente nelle loro oasi, adesso se le vedono sottratte a causa dell’invasione umana che gli sta letteralmente togliendo il terreno da sotto i piedi.
La seconda causa è il cambiamento climatico, dovuto ovviamente all’inquinamento, che sta facendo estinguere numerose specie di piante e pesci; e infine il commercio della carne e delle pelli, che miete vittime soprattutto tra le balene e le foche.


I dati sono stati presentati attraverso il Living Planet Index (Indice globale di biodiversità), che monitora circa 1.500 specie di animali e produce risultati ogni due anni. Secondo i loro calcoli, tra il 1970 e il 2007 le specie terrestri sono calate del 25%, quelle marine del 28 e quelle di acqua dolce del 29, mentre peggio ancora avviene per gli uccelli, soprattutto marini, calati addirittura del 30% solo negli ultimi 10 anni. La loro moria è dovuta principalmente al fatto che le specie marine sono improvvisamente diminuite, per le cause prima descritte, e venendo a mancare l’alimentazione, hanno portato anche alla loro estinzione.

Le specie che hanno risentito di più dell’attività umana sono quelle tropicali, calate del 35%, mentre quelle di paesi con clima temperato sono calate “solo” del 26%. Lì però il calo è diminuito, prima di tutto perchè ci sono meno specie animali, e poi perchè negli anni ’70 c’era già stato un calo vorticoso dovuto alla distruzione della foresta pluviale.
La biodiversità è un po’ la cartina al tornasole dello stato di salute del pianeta ed ha un impatto diretto sulla vita di tutti, quindi è allarmante che, nonostante la crescita della coscienza ambientalista, non si sia ancora riusciti ad arrestare questa tendenza – ha detto Colin Butfield, il responsabile della campagna del Wwf – Tuttavia, vi sono piccoli segnali di speranza, e se i governi sapranno cogliere questa opportunità, potremmo riuscire a invertire la tendenza”.

I dati sono arrivati giusto in tempo. Infatti la settimana prossima a Bonn saranno riuniti i rappresentanti delle nazioni che hanno aderito alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Ecologica. E, visti i dati presentati dal WWF, avranno molto da lavorare. Il loro obiettivo è ridurre la perdita di biodiversità entro il 2010. Secondo gli scienziati questa sarà la sesta grande estinzione della storia della Terra. L’ultima fu quella dei dinosauri, 130 milioni di anni fa. Secondo il direttore generale del Wwf, James Leape:

“La riduzione della biodiversità significa, per milioni di persone, il rischio di un futuro nel quale le disponibilità alimentari sono più vulnerabili rispetto a epidemie e malattie, e che anche le provviste d’acqua sono più a rischio. Nessuno può sfuggire all’impatto catastrofico di una minore biodiversità, perché questa comporta minore disponibilità di medicinali, maggior vulnerabilità rispetto ai disastri nucleari e agli effetti del riscaldamento globale”.

Ma le previsioni, se possibile, sono anche più catastrofiche di quanto sembra oggi. Infatti, secondo i ricercatori del WWF, se non si provvede a cambiare il comportamento umano, e invece si continua a sperperare risorse naturali, c’è il rischio che la maggior parte delle restanti specie animali e vegetali sarà estinta tra 50 anni. Per quanto insignificanti possano sembrare alcune specie, anche le più piccole, per dirla con le parole di Jared Diamond, lasciare che si estinguano sarebbe “proprio come se facessimo saltare a caso molte delle piccole e apparentemente inutili viti che tengono insieme un aeroplano”.

Commenti (3)

  1. Anche se fosse reale questo inesistente RISCALDAMENTO, Il rapido riscaldamento globale del pianeta durante il paleocene ha causato una esplosione della biodiversitá.!

    FONTE:http://daltonsminima.altervista.org/?p=12438

    Sarebbe il caso invece il “WWF” smentisca quanto leggo dal Telegraph:

    SESSANTA MILIARDI DI DOLLARI al “WWF“! Nessuno ne parla?

    “..emersa però un’agenda nascosta circa la preservazione di questa parte di foresta che consiste nel permettere al WWF ed ai suoi partners di condividere la vendita di crediti di emissione di anidride carbonica per un valore di 60 MILIARDI DI DOLLARI..”

    Qui i link riguardo le fonti di quanto postato sopra.

    http://www.pieroiannelli.com/?p=8

    Cordialmente.

    PIERO IANNELLI

    [email protected] -– N”.Cell. 33985xxxx

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