Amianto e Ilva, Emilio Riva accusato di disastro ambientale

di Redazione 1

ilva amiantoEmilio Riva, ex direttore dell’Ilva di Taranto, accusato di disastro ambientale e omicidio colposo per la presenza di amianto nella fabbrica e la morte di 21 dipendenti per mesotelioma pleurico tra il 2004 e il 2010. Per lui sono stati chiesti 4 anni e 6 mesi di carcere.

Tra le tante vergogne dell’Ilva vi è anche la presenza di amianto nello stabilimento siderurgico: la presenza delle fibre potrebbe essere alla base della morte di 21 operai tra il 2004 e il 2010. Il Pm Raffaele Graziano ha chiesto una condanna a 4 anni e 6 mesi per Emilio Riva, 87 anni, ex direttore dell’Ilva di Taranto. Imputati risultano anche Fabio Riva e Luigi Capogrosso.  La sentenza del processo è in programma per il 23 maggio 2014.

Secondo l’accusa gli imputati avrebbero omesso di “adottare cautele che secondo l’esperienza e la tecnica sarebbero state necessarie a tutelare l’integrità fisica” dei lavoratori. Ancora una volta, quindi, pericoli ambientali e omissioni in tema di sicurezza si intersecano nella vicenda dell’Ilva. I tre imputati, Emilio e Fabio Riva e Luigi Capogrosso (ex direttore di fabbrica), rappresentano tre uomini chiave nella gestione dell’Italsider e dell’Ilva nel ventennio dal 1975 al 1995 e secondo l’accusa avrebbero permesso la continua esposizione degli operai all’amianto, con conseguente rischio (come sarebbe avvenuto), di contrazione di patologie mortali.

Il Pm Graziano ha ricordato inoltre studi dell’Arpa sul mesotelioma pleurico estremamente allarmanti, in conclusione di un documento firmato da Lucia Bisceglia dell’Arpa, si legge difatti:

È possibile pertanto ritenere che i soggetti che hanno prestato servizio presso lo stabilimento siderurgico di Taranto e che risultano registrati nell’archivio Inps nel periodo 1974-1997 mostrano un rischio di morire per mesotelioma pleurico pari a più del doppio rispetto a soggetti confrontabili per sesso, classe quinquennali di calendario e di età della regione Puglia.

La sentenza del 23 maggio prossimo appare quindi di grande interesse, dato che concerne, più in generale, un nuovo e forte intervento della Giustizia nelle grandi storture politiche e imprenditoriali italiane.

Photo credits | Getty Images

 

 

Commenti (1)

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