Amianto, l’Italia lo importa ancora anche se è vietato

di Redazione Commenta

Nuovo scandalo amianto in vista per l’Italia: il nostro paese starebbe importando asbesto da India e Stati Uniti anche se l’amianto è vietato nella penisola da più di 20 anni. Nove senatori PD hanno da poco presentato un atto di sindacato ispettivo ai ministri dell’Ambiente e della Salute.

SWITZERLAND-ASBESTOS-DEMONSTRATIONCome è possibile che l’amianto sia vietato in Italia dal 1992 eppure il nostro paese continui a importarlo dall’India e dagli Stati Uniti? A sostenere che l’Italia continui con l’import di asbesto sono tre diverse riviste internazionali, e secondo l’Indian Minerals Yearbook 2012, il report sulle esportazioni di minerali dell’India, il nostro paese sarebbe addirittura il primo tra gli importatori dell’asbesto indiano con più di mille tonnellate di fibre importate in due anni. E nel 2013 Minerals Yearbook degli Stati Uniti d’America (pubblicato sull’US Geological Surveys) riecco l’Italia come importatore di fibre d’Amianto, più 342 manufatti d’amianto.

Chi si è accorto di tutto questo? Ancora una volta non la politica, ma i cittadini. Il merito spetta all’Osservatorio nazionale amianto che in una lettera ha segnalato il fatto a Sacconi e alla commissione Lavoro del Senato. Come già anticipato, ora Casson e altri otto senatori del Partito Democratico hanno presentato a Gian Luca Galletti e al ministro della Salute un atto di sindacato ispettivo affinché si verifichino le notizie in questione. Naturalmente sono già state fatte delle ipotesi in merito a chi potrebbe star importando illegalmente amianto nel nostro paese e perché: il settore di utilizzo più probabile è ancora una volta quello edile, e gli importatori potrebbero lavorare per organizzazioni criminali italiane.

Scrivendo ai ministri i membri del PD chiedono i dovuti controlli affinché l’amianto resti fuori dal nostro paese e di

prendere le dovute misure finalizzate ad eliminare l’amianto importato a spese dei suoi importatori e a determinare se, soprattutto nei porti, transitino merci contenenti amianto (che possono contaminare chiunque a qualunque titolo venga a contatto con loro), vigilando affinché simili fatti delittuosi non avvengano più.

Il pm Raffaele Guariniello ha già aperto un’inchiesta sul possibile reato e tutti si augurano, ovviamente, che possa essere fatta chiarezza in breve tempo dopo l’accaduto. Si torna quindi a parlare d’amianto dopo lo scandaloso ma possibile – grazie alla legislazione italiana – annullamento del procedimento contro l’Eternit a novembre scorso, per via della prescrizione, relativo alle condanne per disastro ambientale che gravavano sui vertici dell’azienda.

Intanto il ministro Lorenzin ha richiesto dettagli alle autorità indiane senza ottenere risposta e l’Agenzia delle Dogane ha reso noto che l’asbesto importato si è comunque estremamente ridotto negli ultimi anni, precisando che sono tutt’ora in corso ulteriori accertamenti e indagini dettagliate. A quanto sembra le indagini sono state anche avviate nei confronti delle società che hanno importato l’amianto, ma a oggi a causa del segreto investigativo non è possibile rivelare il nome delle stesse. Dopo l’intervento del ministro Lorenzin il deputato Marco Rondini ha ribadito con forza la necessità di istituire un serio programma di prevenzione primaria che implichi anche la bonifica e l’ammodernamento delle infrastrutture del nostro paese.

Photo credits | Getty Images

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