Arriva il nuovo Atlante dei vertebrati, dopo 20 anni di lavoro

di Redazione Commenta

Dopo 20 anni di lavoro arriva uno strumento fondamentale per la conoscenza della biodiversità terrestre: il nuovo Atlante dei vertebrati, da poco pubblicato su Science. Si tratta di un’opera realizzata da ricercatori coordinati dall’Università di Copenaghen che va ad aggiornare quella del grande studioso inglese Alfred Russel Wallace datata 1876.

Un atlante, una mappa, un punto di riferimento annunciato per tantissimi degli studi sulla biodiversità che prenderanno forma in futuro: due decenni e ora il risultato, con oltre 10 mila uccelli catalogati, oltre 6 mila specie di anfibi e 5 mila mammiferi terrestri. Sono più di 21 mila le specie di vertebrati riportate nel nuovo atlante. Alla catalogazione si accompagna anche lo studio della diffusione delle specie nel mondo, che è stato ridisegnato dagli studiosi in 34 regioni zoogeografiche a loro volta raggruppate in 11 macroaree geografiche denominate regni biogeografici. Uno degli studiosi che ha collaborato alla realizzazione del nuovo Atlante dei vertebrati, Jean-Philippe Lessard, ha dichiarato

La mappa fornisce informazioni essenziali per le future ricerche nel campo dell’ecologia e dell’evoluzione. E’ anche utile per la conservazione vista l’attuale crisi della biodiversità e i cambiamenti ambientali globali in atto. Se finora le aree prioritarie per la conservazione venivano identificate in base all’unicità delle specie trovate in determinati luoghi, ora possiamo iniziare a definirle in base ad una storia evolutiva lunga milioni di anni.

Lo studioso ha inoltre sottolineato come la mappa che ne deriva abbia una grande importanza per la conservazione, argomento critico contemporaneo, della biodiversità, considerando anche che “laddove chi si occupa di conservazione ha sempre identificato le aree prioritarie basandosi sull’unicità delle specie trovate in un certo luogo, ora possiamo cominciare a definire le priorità di conservazione basandoci su milioni di anni di storia evolutiva”. Opera importante per gli studi di zoologia come per quelli riguardanti la biodiversità, più nel complesso un lavoro di grande portata scientifica.

Photo Credits | VinothChandar su Flickr

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