Auto elettriche, la Puglia avvia costruzione di 250 colonnine di ricarica

di Redazione 2

Il principale problema nella diffusione delle auto elettriche non è tanto il prezzo, dato che costano all’incirca quanto le auto normali, ma la difficoltà nell’effettuare una ricarica. Per questo la Puglia ha avviato un’iniziativa per uscire da questa impasse, ed ha dato l’ok ad un progetto per rendere disponibili, già nel 2012, 250 colonnine di ricarica in tutta la Regione.

A volerlo è il Presidente della Regione, Nichi Vendola, sempre sensibile alle tematiche ecologiche (non per altro nel nome del suo partito compare anche la dicitura Ecologia), e probabilmente il viaggio effettuato recentemente in California, dove queste tecnologie sono già realtà, è stato illuminante.

Ma non finisce qui. Approfittando infatti dei finanziamenti comunitari, verranno investiti 50 milioni di euro per costruire 35 “cabine primarie”, cioè una sorta di centro di controllo che smista l’energia proveniente da fonti rinnovabili, inviandola in tutta la Regione, e la costruzione di una rete intelligente, la famosa smart grid di cui si parla tanto a livello internazionale negli ultimi tempi. Si tratta di un sistema per cui i contatori elettrici (ne saranno distribuiti centomila gratuitamente) potranno monitorare il consumo di elettricità, dirottando la produzione da aree in cui non serve ad altre in cui c’è maggiore necessità. In questo modo si evitano dispersioni e si riduce il rischio di black-out.

Ma ancora, nelle 6 Provincie verranno installate quattromila stazioni per l’immagazzinamento dell’energia in surplus per liberarla nei periodi di picco, ed un altro progetto, denominato Ner 300, permetterà la trasformazione dell’energia inutilizzata in idrogeno, il quale verrà poi utilizzato per alimentare le vetture, abbattendo così i consumi di carburanti fossili, e di conseguenza l’inquinamento da polveri sottili e CO2. Il costo di tutti questi progetti si dovrebbe attestare sui 100 milioni di euro, di cui 50 provenienti dall’Ue, e gli altri 50 finanziati dall’Enel, che si spera possano calare con il miglioramento della tecnologia.

[Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno]

Commenti (2)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.