Barbie ammazza-foreste, nuova crociata di Greenpeace

di Redazione 3

Probabilmente è la bambola più famosa al mondo. E come tutto ciò che sta sotto i riflettori, ha sempre scatenato polemiche. L’ultima di queste riguarda più che la Barbie in sé, la sua azienda produttrice, la Mattel, l’azienda di giocattoli più grande e famosa del mondo.

Secondo un nuovo studio effettuato da Greenpeace, infatti, pare che la Mattel utilizzi, per i suoi imballaggi, del legno proveniente dalle foreste pluviali dell’Indonesia, un’area minacciata dalla deforestazione e che dovrebbe rientrare tra le aree protette, prelevato dall’Asian Pulp & Paper. Infatti questo polmone verde ospita un gran numero di specie minacciate dall’estinzione, dalle tigri agli oranghi, e tutte queste potrebbero veder accelerare la loro sparizione a causa di un semplice imballaggio di cartone.

Il gruppo ambientalista ha chiesto all’azienda, e agli altri colossi del settore, di smettere di usare quel legno per il confezionamento dei suo prodotti, e siccome dalla sede della Mattel non arrivano risposte, Greenpeace ha deciso di passare al contrattacco come meglio sa fare, cioè con le azioni dimostrative. E’ partita così una campagna di discredito della bambola in America, suo luogo di nascita, in cui si mostra Ken, il suo storico fidanzato, che la lascia dicendo:

Barbie: è finita. Non voglio uscire con una ragazza coinvolta nella deforestazione.

Come ha riferito il Los Angeles Times, la manifestazione principale si è tenuta presso il centro operativo della Mattel a El Segundo, con gli attivisti che hanno srotolato un cartellone di 15 piani dalla cima dell’edificio, con il messaggio di commiato di Ken. Ovviamente gli otto manifestanti sono subito stati arrestati, compresa una donna travestita da Barbie alla guida di un bulldozer rosa brillante, che faceva un po’ il verso alla scintillante automobile giocattolo.

La protesta si è poi spostata su internet, dove attraverso Facebook si può aderire alla campagna anti-deforestazione. Ecco il video realizzato per dare il via alla protesta:

La deforestazione in Amazzonia continua a ritmi elevatissimi
Deforestazione Sumatra, un milione di ettari di foresta pluviale convertiti in arboricoltura da legno

[Fonte: Treehugger]

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