Bike sharing

di Redazione 2

Bike sharing

Il termine inglese designa il servizio di noleggio e condivisione (to share) di biciclette che molte amministrazioni comunali mettono a disposizione dei cittadini nell’ambito dei programmi di mobilità sostenibile intermodale. La bicicletta condivisa permette di risolvere il problema, ben noto agli ingegneri dei trasporti, dell’ “ultimo chilometro” ovvero del tratto di percorso che separa la fermata del mezzo pubblico dalla destinazione. Il concept, elaborato da Pedro Kanof con la finalità di far risparmiare sul costo della bicicletta, allora molto costosa, è del 1989.

Il bike sharing si basa sulla possibilità di prelevare e riconsegnare liberamente,24 ore su 24, le bici dalle stazioni disseminate per la città (alcuni sistemi impongono la riconsegna presso il parcheggio di prelievo). Le biciclette, che nei parcheggi sono bloccate con appositi dispositivi, si prelevano tramite l’utilizzo di una tessera o di una chiave con tecnologia contactless che viene rilasciata dopo la registrazione dell’utente. Questo agisce da deterrente per i furti.

In genere, la prima mezz’ora ora è gratis, poi subentra una tariffa oraria. Questo serve a sottolineare il carattere condiviso delle bici, volendo scoraggiarne un uso prolungato che lascerebbe le rastrelliere di deposito sempre vuote. In alcuni casi di piccoli centri urbani il servizio è completamente gratuito e la bici viene rilasciata dopo il pagamento di una cauzione.

In molti casi si ha partnership tra pubblico e compagnie pubblicitarie per la quale le seconde forniscono gratis o sottocosto le bici al comune che, in compenso, gli consente di apporre le pubblicità degli sponsor sui mezzi e nelle stazioni di prelievo (è questo il caso di Milano che si è affidata alla multinazionale della pubblicità Clear channel). Nelle altre città le aziende che forniscono le bici sono principalmente C’entro in bici e Biciincittà.

I progetti di bike sharing più famosi d’Europa sono quelli di Parigi (Vélib), Barcellona (Bicing), Copenhagen, Oslo, Stoccolma, recentemente, malgrado la costante pioggia, si è aggiunta anche la rete di bici metropolitane di Londra. La rete di Milano è l’unica che per capillarità, dimensione ed estensione può equipararsi alle reti europee.

Il bike sharing in Italia.

In Italia il bike sharing trova applicazione in 132 tra piccoli centri, città e città metropolitane.

Uno dei servizi più capillari è quello attivo, già dal settembre 2008, a Torino (Biciincomune) coordinato dal Patto Territoriale Zona Ovest di Torino. Le stazioni coprono un bacino di utenza di 200.00 residenti, che possono riconsegnare e prelevare liberamente le bici nei comuni di Collegno, Grugliasco, Rivoli, Venaria Reale, Rivoli, Alpignano e Druento.

Genova si distingue per fornire ai suoi cittadini lo sharing di bici elettriche che, con la pedalata assistita, aiuta anche i meno allenati ad affrontare la movimentata morfologia urbana.

Vélib (abbreviazione di vélo libre service), è il pionieristico programma parigino, secondo solo a quello di Lione, che già dal luglio 2007 è attivo nella ville lumière con 10.000 bici e 750 stazioni. Diventate nel tempo, a causa dell’enorme successo, 20.000 depositate in quasi1500 stazioni, le bici, inizialmente circoscritte agli arrondissement parigini si sono poi allargate a collegare le banlieues ed alcuni comuni limitrofi.

Bicing, inaugurato a Barcellona il 22 marzo del 2007 con 14 stazioni e 200 bici venne presentato dai suoi funzionari come “Un sistema di trasporto pubblico ad uso personalizzato”. Anche il bike sharing barcellonese si è espanso seguendo un destino simile a Vélib.

In tutti i casi, (salvo alcuni, vedasi il caso di Roma) il bikesharing innesca il virtuoso feedback per il quale all’aumento costante del numero di utenti, e quindi del numero di bici in strada, compete il potenziamento della rete ciclabile. Tale potenziamento, a sua volta, induce i cittadini anche all’uso delle bici private. Il bikesharing ha avuto il merito di riavvicinare la bici alla cultura di massa.

Per approfondire:

[Fonte: www.euromobility.org]

Commenti (2)

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