Biodiversità nelle Buone pratiche agricole per la tutela delle api

di Redazione 1

biodiversità tutela apiPer la tutela della biodiversità e per preservare gli habitat delle api gli apicoltori riuniti presentano oggi le “Buone pratiche agricole per la tutela delle api”. Le api sono insetti fondamentali per la biodiversità: grazie all’impollinazione da loro messa in atto, garantiscono la sopravvivenza di moltissime specie vegetali tra alberi fruttiferi, erbe e piante.

La tutela e la conservazione degli habitat delle api è dunque necessaria per preservare la biodiversità e la catena alimentare. Da loro dipende la dimensione e la qualità dei frutti, la quantità e la vitalità delle specie vegetali. Come spiegano gli apicoltori riuniti

Per poter salvaguardare gli equilibri naturali è indispensabile rafforzare il rapporto virtuoso tra l’agricoltura e l’ambiente. Gli ortofrutticoltori e gli apicoltori sono chiamati ad applicare le tecniche agronomiche e tutti i processi produttivi necessari a preservare api e pronubi, rispettando così l’intero ecosistema.

Per mettere in atto tali pratiche oggi gli apicoltori presentano a Villanova di Castenaso (Bologna) il Vadeecum sulle Buone pratiche agricole per la tutela delle api. Come spiega Giampiero Reggidori, responsabile dell’Ufficio Tecnico di Apo Conerpo

Per favorire l’attività dei pronubi è innanzitutto necessario rispettare a corretta epoca di introduzione degli alveari in campo, evitare trattamenti insetticidi durante la permanenza degli alveari, quelli in fioritura sono vietati per legge, e nei giorni antecedenti il loro arrivo e diminuire, se non si può eliminare, l’impiego di funghicidi.

Questi, ed altri accorgimenti trattati nel documento, sono fondamentali per la salvaguardia delle api e dei pronubi. La tutela degli insetti impollinatori è regolamentata dalla legge 313 del 2004 che delega alle Regioni il compito di individuare le “limitazioni nell’uso di prodotti fitosanitari ed erbicidi tossici per le api durante il periodo di fioritura”.

La cooperativa Apicoltori A.F.A. di Forlì raccoglie oltre 200 soci produttori di miele e allevatori di api, per un totale di 15.000 arnie e per una produzione di miele di circa 2.000 quintali l’anno, per un giro d’affari di oltre 700.000 euro. La cooperativa A.R.A. raccoglie invece gli apicoltori romagnoli, con sede a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna. Il numero dei soci è di oltre 350 per un totale di 20.600 arnie, che producono ogni anno circa 4.000 quintali di miele, per un valore di circa 2.000.000 di euro.

[Fonte e foto: Apo Conerpo]

Commenti (1)

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