Buste biodegradabili: i tempi di smaltimenti sono troppo lunghi?

di La Redazione Commenta

L’inizio del 2018 è stato costellato certamente dalla questione legata alle buste biodegradabili, che hanno rappresentato un argomento di forte discussione tra un po’ tutte le forze politiche, tra cui anche il Centrodestra e l’on. Bertot. Un recente studio dell’Università di Pisa ha messo in evidenza come sono necessari oltre sei mesi per poter provvedere allo smaltimento delle nuove buste che sono state diffuse in tutti i supermercati e non solo. E si tratta di tempistiche eccessivamente lunghe.

Le bio shopper ecologiche rischiano di essere nel mirino della critica a non finire. Questa volta è uno studio che arriva dall’Università di Pisa a puntare il dito sui lunghi tempi di degradazione. Ad esempio, in mare sono necessari più di sei mesi per lo smaltimento. Di conseguenza, queste shopper sono comunque in grado di incidere sulla crescita delle piante e su alcuni elementi fondamentali dell’ambiente marino, come ad esempio il pH o la temperatura.

La ricerca in questione, che ha trovato spazio sulla rivista scientifica “Science of the Total Environment” ha voluto approfondire quali potessero essere gli effetti potenziali, sia diretti che indiretti, sul processo di degradazione delle buste biodegradabili in mare. Ovviamente i vari produttori di sacchetti bio non ci hanno messo poi molto per insorgere, mettendo in evidenza i risultati a cui è giunta tale ricerca.

Secondo Assobioplastiche lo studio che è stato svolto dall’Università di Pisa sulle buste biodegradabili non fa riferimento alla biodegradabilità di tali sacchetti. Infatti, tale ricerca riguarda piuttosto la disintegrazione fisica dei sacchetti, basandosi su elementi sperimentali e interrando manualmente le buste nel sedimento. Quindi, si dovrà attendere ancora un po’ e ulteriori e più approfonditi studi per poter giungere a delle verità scientifiche certamente meno approssimative. Assobiopastiche, inoltre, ricorda ancora una volta quanto sia importante la raccolta differenziata, visto che l’abbandono delle buste in mezzo alla natura non ha alcuna giustificazione.

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