Caccia alla volpe, la Provincia di Siena decide una moratoria dopo le proteste

di Redazione Commenta

caccia volpe provincia siena moratoriaVittoria (parziale) per le associazioni animaliste o semplicemente per chi ama gli animali, in merito alla vicenda che vi abbiamo raccontato qualche giorno fa riguardo la caccia alla volpe nella Provincia di Siena. Dopo le vibrate proteste soprattutto di singoli cittadini e di alcune importanti personalità, la Provincia di Siena ha deciso che fosse il caso di rinviare la caccia a questo animale a dopo il periodo critico della riproduzione.

In sostanza quello che si contestava, a parte la caccia in sé che è una pratica con cui non tutti sono d’accordo, soprattutto è il fatto di effettuarla in questo periodo, quando i cuccioli di volpe, appena nati, sono troppo deboli per scappare, e finiscono con l’essere sbranati dai cani da caccia, mettendo anche in pericolo la sopravvivenza della specie nelle campagne toscane. Dopo una serie di ricorsi per le vie legali (il Tar della Toscana aveva dato ragione alla Provincia), ci hanno pensato i cittadini a far sentire la propria voce, e così ecco che ieri è stata annunciata la tanto attesa decisione.

Con un comunicato la Provincia fa sapere di aver disposto una moratoria sulla caccia alla volpe con il metodo della tana che sarebbe dovuto cominciare il 1° aprile. La vittoria purtroppo non è piena dato che il metodo non è stato cancellato, ma soltanto rinviato di un mese

per sgombrare il campo dalle polemiche, riportando l’attenzione sulla gestione di tutta la fauna selvatica sul territorio, e cercare soluzioni con tutti i soggetti coinvolti nella gestione faunistica.

La decisione è stata presa direttamente dall’assessore provinciale all’agricoltura, alle risorse faunistiche e aree protette Anna Maria Betti, la quale ha anche ribadito il successo della sua amministrazione che negli ultimi 20 anni è riuscita a creare aree protette e si è distinta nelle politiche di protezione della fauna.

Con il Tavolo provinciale che si è svolto ieri pomeriggio si è avviato un percorso che, attraverso la moratoria, punta a ricreare quella serenità necessaria per un confronto costruttivo su temi non meno urgenti e importanti. Mi riferisco alla questione ungulati, e quindi, ai danni alle coltivazioni e ai boschi, incidenti stradali, squilibrio interspecifico e nell’ecosistema. Lo scorso agosto abbiamo risollevato il problema nei confronti del legislatore nazionale, anche attraverso il Prefetto. Adesso, stiamo tentando diverse strade con la Regione. Subito dopo Pasqua riconvocherò il Tavolo e proporrò che rimanga insediato in via permanente: una sorta di tavolo di crisi aziendale perché ambiente, uomini, animali e piante sono l’azienda più grande della nostra provincia, un’azienda che sta soffrendo pesantemente e di cui non possiamo né vogliamo fare a meno. Ripartiremo dal Tavolo e dalle sue componenti coinvolgendo i rappresentanti istituzionali e associativi, sia regionali che nazionali, per un confronto sereno e costruttivo che permetta di giungere rapidamente a soluzioni che diano certezza di diritto e di risorse a chi si trova a operare sul territorio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.