Il Canada sperimenta i biocarburanti di nuova generazione

di Redazione Commenta

etanolo

Finalmente i nuovi biocarburanti escono dal laboratorio e arrivano sulla strada. A sperimentarli nella vita quotidiana sarà la città di Ottawa, Canada, già alla fine di questo mese, dopo una breve sperimentazione durante l’ultima 24 ore di Le Mans del 13 giugno scorso.

Per “nuovi biocarburanti” si intende quella generazione di combustibili che provengono da vegetali non commestibili, e che dunque non vanno ad intaccare le colture di cibo che danneggiano le popolazioni povere. Inoltre fanno un duplice servizio, visto che coprono anche il bisogno di smaltire i rifiuti perché i materiali che lo comporranno saranno materiali di scarto.

L’etanolo, sperimentato da Shell ad Ottawa, proverrà da residui grezzi della paglia, ricchi di cellulosa, i quali con una breve lavorazione possono essere frammentati, disidratati e riscaldati, fino a formare un olio che, dopo la raffinazione, diventa etanolo, pronto per essere inserito nei serbatoi delle automobili.

Questa sarà solo la prima sperimentazione, perché è già partita la collaborazione con due aziende cinesi finalizzata alla produzione di biocarburanti provenienti dalle alghe marine. Oltre ad abbattere le emissioni nel momento del consumo nelle automobili, c’è un forte abbattimento delle emissioni di CO2 anche nella lavorazione, pari a circa il 90% in meno rispetto alla produzione della benzina.

Secondo i dirigenti della Shell, è prematuro parlare di sparizione di gasolio e benzina. Questi prodotti sono troppo radicati e non possono essere eliminati dall’oggi al domani. Le loro previsioni parlano di un incremento fino al 15% delle auto ibride o elettriche entro il 2020 (oggi sono all’1%), con il picco che si registrerà nei Paesi in via di Sviluppo come la Cina. In questo momento, nonostante il know-how sia stato acquisito ed alcune produzioni già avviate, il vero grande problema che sta alla base di tutto è il costo. Essendo un processo nuovo e non ancora decollato, ha costi iniziali ancora molto alti, costosi più di 10 volte rispetto alla benzina. Per questo, concludono i dirigenti Shell, senza agevolazioni statali questa tecnologia è destinata a progredire molto lentamente in futuro.

Fonte: [Corriere della Sera]

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