Carburante dalle alghe, in Usa è ormai realtà

di Redazione 3

Un team di ingegneri chimici dell’Università dell’Arkansas ha sviluppato un metodo per convertire le alghe comuni in butanolo, un carburante rinnovabile che può essere utilizzato negli attuali motori a combustibile. I vantaggi della tecnologia verde non finiscono qui, dato che queste alghe sono attualmente utilizzate per pulire ed ossigenare i corsi d’acqua degli Stati Uniti, eliminando l’eccesso di azoto e fosforo dai concimi smaltiti.

Siamo in grado di rendere le automobili più ecologiche. Il nostro processo di conversione è efficiente e poco costoso. Il butanolo ha molti vantaggi rispetto all’etanolo, ma la cosa più bella di questo processo è che stiamo effettivamente rendendo sani fiumi e laghi coltivando e raccogliendo la materia prima

ha dichiarato Jamie Hestekin, assistente professore e capo del progetto.

Hestekin e il suo team di ricerca allevano le alghe su “piste”, che sono depressioni del terreno, larghe di solito 60 centimetri e lunghe dagli 1,5 ai 24 metri. Le vaschette sono fatte con schermi o tappeti, anche se, come ha detto Hestekin, le alghe crescono su qualsiasi superficie.

Esse sopravvivono con azoto, fosforo, anidride carbonica e luce naturale, così i ricercatori le allevano mediante l’invio di acque reflue ricche di azoto e fosforo nelle vaschette. Esse aumentano la crescita fornendo alte concentrazioni di biossido di carbonio attraverso le membrane a fibre cave che sembrano lunghi filamenti di spaghetti. Alcune aziendi municipali che hanno implementato i processi su larga scala ora tenteranno di far “rivivere” delle cosiddette “zone morte”, in cui l’azoto e il fosforo hanno ucciso in passato pesci e piante.

I ricercatori hanno raccolto le alghe ogni 5-8 giorni per aspirazione o raschiamento. Dopo aver aspettato che si asciugassero, le hanno schiacciate e frantumate in polvere fine per estrarre i carboidrati dalle cellule della pianta. I carboidrati sono costituiti da zuccheri e amidi. Per questo progetto, la squadra di Hestekin ha operato con gli amidi. Trattando i carboidrati con l’acido ed il calore, hanno spezzato gli amidi e li hanno convertiti in semplici zuccheri naturali. Poi è stata avviata la fermentazione in due fasi in cui gli organismi trasformano gli zuccheri in acidi organici, butirrico, lattico e acido acetico.

La seconda fase del processo di fermentazione si concentra sull’acido butirrico e la sua conversione in butanolo. I ricercatori utilizzano un processo unico chiamato elettrodeionizzazione, una tecnica sviluppata da uno dei dottorandi di Hestekin. Questa tecnica prevede l’utilizzo di una speciale membrana che separa rapidamente ed efficacemente gli acidi durante l’applicazione di cariche elettriche. Isolando rapidamente l’acido butirrico, il processo aumenta la produttività, il che rende la conversione facile e meno costosa.

A questo punto può essere usato come additivo nella benzina, in cui garantisce maggiore energia per unità di massa rispetto all’etanolo. E’ anche meno corrosivo e può essere spedito tramite i gasdotti esistenti oggi. Infine è sempre bene sottolineare che, a differenza del mais, le alghe non sono prodotti alimentari, e potendo essere coltivate praticamente ovunque, non richiedono grandi appezzamenti di terreno prezioso. Il primo progetto per creare biocarburante dalle alghe coltivate è stato avviato nel Wastewater Treatment Plant Rockaway, nel Queens, New York, e sicuramente non sarà l’ultimo.

[Fonte: Sciencedaily]

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