Corrado Clini, il lato oscuro del passato del Ministro dell’Ambiente

di Redazione 4

Appena dopo essere stato nominato Ministro dell’Ambiente, il Fatto Quotidiano si è scatenato su Corrado Clini, facendo le pulci al suo passato non sempre limpido. Partiamo dal presupposto che il neo-ministro è sicuramente una persona preparata e competente, che perlomeno capisce della sua materia molto di più delle varie Prestigiacomo ed altri ex ministri che l’hanno preceduto, ma come dimostra il Fatto, non tutto ciò che lo riguarda nel passato è da lodare.

Nonostante sia laureato in medicina, Clini si occupa di ambiente praticamente da tutta una vita, e non poteva che cominciare dal problema dei rifiuti. C’è una vicenda non molto chiara che risale al 1989 che riguarda i rifiuti sversati in Libano dalle aziende lombarde, una scelta molto simile a quella denunciata da Gomorra con lo sversamento dei rifiuti in Campania. E proprio in quelle terre sono finiti molti degli scarti del Nord dopo che la tratta con il Libano è stata chiusa, anche con l’avvallo del Ministero che lui stesso aveva iniziato a dirigere nel 1990 sotto Giorgio Ruffolo. Una vicenda che forse merita di essere chiarita.

Come merita di essere chiarito il caso della bonifica dell’area di Cengio, che da vent’anni non è mai stata ultimata, ma che proprio Clini ha definito “senza alcun ritardo nei lavori” nel lontano 1992. Non sappiamo se nel ’92 i lavori erano o no in ritardo, ma oggi di certo lo sono, e lui è stato nel Ministero ininterrottamente da allora e non sembra si sia speso molto per ultimare questi lavori.

Nel ’96 e nel ’97 fu anche indagato dalla procura di Verbania per l’inquinamento prodotto da un inceneritore della Thermoselect. Un procedimento archiviato solo dopo essere stato trasferito a Roma, dove quasi tutti i procedimenti a carico di alte personalità si concludono con l’archiviazione. Non vogliamo occuparci di altre polemiche, come quelle che riguardano la controversa vicenda dei biocarburanti, come il progetto per il risanamento della discarica di Nairobi, per non parlare del suo posto nel consiglio di amministrazione dell’Ente Nazionale Energia Atomica, ma di certo ci piacerebbe che, per una volta, avessimo come Ministro dell’Ambiente una persona senza tutti questi lati oscuri nel passato, che possa davvero fare gli interessi dell’ambiente italiano.

[Fonte: il Fatto Quotidiano]

Commenti (4)

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