Decreto Terra dei fuochi: monitoraggi, reato di rogo, militari

di Redazione 3

Prime Minister Designate Enrico Letta Presents New Italian GovernmentArriva il decreto legge per la Terra dei fuochi. Diverse le novità, dal reato di combustione illecita di rifiuti alla possibilità da parte dei prefetti di utilizzare personale militare, passando per il fondamentale monitoraggio con classificazione dei terreni della zona.

Il decreto Terra dei fuochi, molto atteso, è finalmente arrivato: vediamone i punti salienti. Anzitutto, per mettere a freno i roghi notturni di rifiuti anche tossici il Governo inserisce il reato di combustione illecita di rifiuti. Esiste inoltre, adesso, la possibilità di far uso di personale militare da parte dei prefetti.

Di certo una delle misure più importanti del DL Terra dei Fuochi è comunque il monitoraggio e l’accertamento dello stato dei terreni della zona per avere una mappatura chiara dei terreni food e no food, di quelli dove è possibile coltivare e di quelli troppo contaminati per essere ancora lavorati. Per tutti coloro che possiedono terreni in zona giunge contemporaneamente l’obbligo di consentire alle autorità di controllare lo stato della proprietà: in caso il proprietario decida di rifiutarsi il terreno viene automaticamente inserito nella lista dei “no food”.

Il ministro delle politiche agricole e forestali Nunzia De Girolamo ha dichiarato, nel contesto della presentazione del decreto legge:

In tempi rapidi effettueremo il monitoraggio, l’indagine e la perimetrazione delle aree contaminate della Terra dei fuochi. […] A conclusione dell’indagine provvederemo con decreto all’individuazione delle aree food e no food, mettendo così termine a odiose speculazioni alle quali stiamo assistendo, ma soprattutto garantendo la salute di chi vive e opera in quelle terre. Sarà una grande operazione verità, necessaria dopo tutto quello che si è scoperto.

Per quanto riguarda il reato di rogo di rifiuti, le pene vanno da 2 a 5 anni di carcere, con aumento di un terzo nel caso tali reati siano compiuti entro “un’attività organizzata”.

Photo credits | Getty Images

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