La Disney si schiera contro la carta non sostenibile

di Redazione 1

disney carta non sostenibileLa Walt Disney viene spesso “tirata per la giacchetta” da più parti in quanto, essendo un canale diretto verso i bambini e di conseguenza adempiendo ad una funzione educativa, può dare il buon esempio alle giovani generazioni. Le associazioni di ogni tipo hanno da sempre tentato di tirarla in ballo nella propria lotta, e ci sono riuscite ora quelle che si occupano di carta sostenibile.

Dopo due anni di colloqui con il Rainforest Action Network in questa settimana la Disney ha annunciato una nuova politica di approvigionamento della carta (intesa anche come imballaggi, poster e via dicendo), in modo da eliminare definitivamente quella che proviene da colture non sostenibili, come le aree ad alto valore conservativo. Di conseguenza, favorirà la carta riciclata.

Il nuovo progetto mira a fornire a tutti i negozianti, produttori e tutto l’indotto che gira intorno a questa incredibile macchina globale carta riciclata in una percentuale più alta possibile. Quando questo non sarà possibile, si acquisterà soltanto materiale che ha ricevuto il certificato Forest Stewardship Council che attesta metodi di taglio sostenibile degli alberi. Ciò significa che per ogni albero tagliato ce ne sarà uno che viene piantato, e che le foreste interessate saranno piantate apposta per questo scopo e non metteranno a rischio ecosistemi o habitat delicati.

D’ora in avanti ogni pezzo di carta che parlerà della Disney sarà riciclato, entro la fine del 2013 verrà avviato un robusto piano di monitoraggio e comunicazione che sarà esteso a tutte le piattaforme, per poter applicare questa scelta. La pressione sulla Disney è stata tanta negli ultimi anni visto che la carta utilizzata per le migliaia di sue attività proveniva dalla più grande azienda cartiera, nonché distruttrice di foreste, al mondo: l’Asian Pulp and Paper. L’APP è al centro delle polemiche da anni per la distruzione di delicatissime foreste in Indonesia, e nonostante ultimamente l’azienda abbia avviato una serie di campagne greenwashing, rimane un eredità sempre molto pesante da sostenere, e che ora gli è costata la collaborazione con la Disney.

[Fonte e foto: Treehugger]

Commenti (1)

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