Enel e Banca intesa San Paolo parteciperanno al finanziamento di due reattori nucleari

di Redazione 3

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Enel e Banca Intesa San Paolo parteciperanno al finanziamento di due reattori nucleari a Mochovce in Slovacchia. L’allarme viene ancora una volta da Greenpeace che qualche giorno fa ha messo in guardia i clienti del gruppo Banca intesa San Paolo.
Sembrerebbe che la Banca abbia elargito già 100 milioni di euro di credito, benchè non abbia ricevuto garanzie sulla sicurezza dei reattori. In sostanza il progetto è volto a terminare la costruzione dei reattori, già in fase avanzata.

E’ un’impresa rischiosa, prima di tutto per l’impatto ambientale ed è quello che in questo mi interessa sottolineare. Al di là infatti dei rischi economici enormi, la tecnologia dei reattori sovietici è fortemente antiquata. Non hanno un guscio di contenimento a protezione di agenti esterni forti, come la caduta di un aereo o un attentato terroristico.
I reattori di oggi vengono costruiti con addirittura un doppio guscio di contenimento. ma Enel, secondo quanto dichiarato da Greenpeace, si giustica affermando di non voler realizzare alcuna protezione perchè l’evento della caduta di un aereo è alquanto remoto. Ma se accadesse? Vogliamo rischiare di finanziare un altro Černobyl?


Voglio brevemente ricordare qualche dato di quel terribile disastro. Il 26 aprile 1986 il reattore numero 4 della centrale nucleare di Černobyl in Ucraina esplose, a causa di reazioni chimiche innescatesi per le elevate temperature raggiunte. Nubi di materiali radioattivi invasero all’istante l’Europa orientale, la Scandinavia e la parte occidentale dell’Urss. 336.000 persone furono evacuate, 134 operai contrassero la sindrome acuta da radiazione, 28 morirono qualche anno dopo, 200.000 in tutto, secondo le stime di Greenpeace, i casi di tumori, leucemie, e morti dovute alla contaminazione. Vogliamo che questo riaccada?

Greenpeace ha avviato una causa contro il governo slovacco perchè non è stato chiesto il parere della popolazione per la realizzazione degli impianti, nè è stato verificato l’impatto ambientale del progetto, a trasgressione delle norme europee vigenti.
La storia e i precedenti disastri dovrebbero insegnare ma basti pensare che Enel investe nel nucleare il triplo di ciò che spende per le energie rinnovabili, per capire che il profitto ha la meglio su tutto, anche sulla nostra casa: la Terra.

Banca Intesa San Paolo continua a proclamarsi amica dell’ambiente…e intanto finanzia in Slovacchia i reattori nucleari, per altro non a norma, che in Italia sono vietati, e lo fa con i soldi…italiani! Azionisti del disastro, forse un giorno ci chiameranno così…

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