Israele ad Expo 2015: cucina ebraica e alimentazione bio in due nuovi libri

di Redazione 2

Sono stati presentati nel padiglione di Israele all’Expo2015 due libri sulla cucina ebraica, le coltivazioni bio e le relative certificazioni: un’occasione per parlare, come da tema dell’esposizione universale milanese, di alimentazione, ma anche delle caratteristiche proprie della gastronomia ebraica e delle certificazioni kasher e halãl.

israele expo2015 padiglione cucinaAll’Expo2015 di Milano, nel padiglione di Israele, sono stati presentati i libri “Le diversità convergenti – Guida alle certificazioni alimentari kasher, halāl e di produzione biologica”, di Elena Toselli, edito da Franco Angeli, e “(Non) si può avere tutto”, di Gheula Canarutto Nemni, edito da Mondadori. L’incontro di ieri sera è stata un’occasione per approfondire le specificità della gastronomia ebraica, dai pomodori a mezzo ai Torzelli di indivia, passando per le triglie uvetta e pinoli e i carciofi alla giudia. Un viaggio virtuale nella storia della cucina ebraica, nelle regole kasher e nel mondo delle produzioni biologiche su cui molti padiglioni hanno puntato come tema fondamentale per un futuro più sostenibile dal punto di vista alimentare, e migliore per la salute dell’uomo.

Le bontà della cucina israeliana si possono sempre gustare nel padiglione di Israele all’Expo 2015, nell’Israeli Picnic ad esempio, un angolo alle spalle della struttura dove è possibile, per esempio, acquistare felafel. L’incontro di ieri, denominato “Intersezioni ed incontri con il cibo – La ragione, il sentimento e gli ingredienti che creano armonia”, si è focalizzato da un lato sugli aspetti più squisitamente culinari della tradizione israeliana, dall’altro su argomenti più tecnici come l’analisi delle certificazioni kasher, ovvero della certificazione relativa alla conformità, da parte di determinati alimenti, alle prescrizioni alimentare ebraiche. Tutti argomenti in linea con il grande tema dell’Expo di Milano, Nutrire il pianeta – Energia per la vita, che potranno essere ritrovati nei due libri sopra citati.

I libri presentati ieri al padiglione di Israele all’Expo sono molto differenti tra loro: (Non) si può avere tutto è un romanzo con protagonista Gheula. Come da descrizione:

La realtà di una famiglia ebraica ortodossa è incredibilmente simile a quella di qualsiasi altra. La differenza sta nel cibo, kasher, nelle preghiere, nello shabat, il giorno del riposo ebraico in cui cellulare e computer vengono spenti per 25 ore. Un libro che trasforma il pre-giudizio in post-giudizio e invita a non demordere. Perché nella vita forse non si può avere tutto. L’importante però è provarci.

Nel romanzo presentato all’Expo di Milano l’alimentazione gioca un suo ruolo, poiché “solo il cibo kasher ha la capacità di rendere semplice un atto come mangiare, un servizio spirituale”.

Le diversità convergenti di Elena Toselli, invece, è una vera e propria guida alle certificazioni alimentari, dalle certificazioni  kasher e halãl a quelle per i prodotti biologici: il testo spiega caratteristiche e peculiarità delle certificazioni e la loro importanza per la tutela dei consumatori, come elemento di mediazione culturale, ma anche come fattore di competitività dal punto di vista imprenditoriale e leva per il marketing. Un saggio che coniugando, peraltro, le tradizioni israeliane con il movimento per il biologico rappresenta un’interessante strumento per la conoscenza di altre culture e il dialogo tra le stesse.

Photo credits | Sito ufficiale Expo 2015

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