Fotovoltaico: anche la Gran Bretagna si converte al Conto energia

di Redazione Commenta

fotovoltaico-ukAnche la Gran Bretagna, finalmente si potrebbe dire, apre in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili al “Conto energia” per gli impianti di piccola potenza. Il ritardo dell’entrata in vigore delle incentivazioni per gli impianti da “mini-rinnovabili” nel Paese è stato anche frutto delle pressioni da parte della grande industria che “domina” il mercato, ma dall’1 aprile prossimo si parte con il programma di “feed-in tariff” che, tra l’altro, garantirà l’incentivazione, anche se in misura ridotta, e retroattivamente, sugli impianti di piccola potenza che sono stati installati a partire dal mese di luglio del 2008. Nell’ambito dell’incentivazione rientra, e chiaramente non poteva mancare, il fotovoltaico, ma ci sono anche tariffe incentivanti per l’energia prodotta da biomasse, mini-idro, pannelli solari per il calore, pompe di calore e mini eolico con finalità di produzione di energia elettrica.

Secondo quanto riporta la controllata di Enel Enel Green Power, le nuove tariffe incentivanti per le mini-rinnovabili potranno essere in grado di coprire in Gran Bretagna il 2% del totale del fabbisogno di energia elettrica su tutto il territorio britannico. E così, anche se l’attesa è stata lunga, la filiera della piccola e media industria delle rinnovabili in Gran Bretagna potrà avvantaggiarsi di questa “conversione” alle mini-rinnovabili in “Conto energia” dopo che non sono mancate le frizioni visto che nel Regno Unito s’è fin d’ora preferito andare avanti con un altro modello di incentivazione che favoriva le grandi installazioni di impianti da fonte rinnovabile tagliando invece quelli piccoli che quindi non hanno potuto assicurare quella diffusione e quella granularità sul territorio che è comunque molto importante sia in prospettiva, sia nell’immediato in termini di un maggior risparmio energetico ed ambientale.

Per quanto riguarda la durata delle agevolazioni, per la cui entrata in vigore basterà oramai attendere poche settimane, queste variano dai 20 ai 25 anni in funzione della dimensione dell’impianto e della tecnologia di utilizzo, fermo restando che per gli impianti di coogenerazione il limite di durata delle agevolazioni è pari a dieci anni.

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