Il primo frigorifero a risparmio energetico? Lo inventò Albert Einstein

di Redazione 1

I frigoriferi ad assorbimento sono comuni apparecchi che funzionano in situazioni di “off-grid”, cioè senza essere legati alla rete elettrica, in quanto utilizzano il calore per raffreddare il loro contenuto. Oggi sono utilizzati attraverso dispositivi come pannelli solari (gli stessi utilizzati anche per l’aria condizionata) o impianti geotermici.

Jennifer Ouellette spiega su IO9 che Albert Einstein e Leo Szilard hanno sviluppato e brevettato un frigorifero ad assorbimento nel periodo 1928-1933, ottenendo alla fine 45 diversi brevetti per tre modelli differenti. Szilard ha poi scritto, con la partecipazione di Einstein, una famosa lettera a Frankin D. Roosevelt nel 1939, in cui tra le altre cose spiegava la loro invenzione. Com’è facile prevedere, non fu molto presa in considerazione, né dall’ex presidente degli Stati Uniti, né tantomeno dal resto del mondo.

Nonostante la presentazione di più di 45 domande di brevetto in sei Paesi diversi, nessuno dei disegni di Einstein e Szilard per i frigoriferi “alternativi” fu mai tradotto in un prodotto da commercializzare, nonostante alcuni modelli furono autorizzati. La Grande Depressione di quegli anni colpì duramente molti produttori e così nessuno se la sentì di rischiare in quest’avventura. Ma è stata l’introduzione di un nuovo refrigerante non tossico, il freon, nel 1930 a cambiare il destino del frigorifero. L’economia ha sostenuto la tecnologia basata sul freon come quella più conveniente, e perciò è usata ancora oggi. Almeno finché non sono state introdotte le tecnologie rinnovabili 70 anni dopo Einstein.

Il brevetto originale del disegno riportato qui sopra mostra una unità di assorbimento abbastanza convenzionale, ma c’era evidentemente un altro progresso tecnico:

Uno dei componenti dei due fisici prevedeva una pompa elettromagnetica che non ha parti in movimento, affidandosi al generatore di un campo elettromagnetico prodotto dalla corrente alternata attraverso le bobine. Il campo muove un metallo liquido, e il metallo, a sua volta serve da pistone per comprimere un refrigerante. Il resto del processo funziona molto come i frigoriferi convenzionali di oggi.

Se si fosse data la giusta attenzione all’epoca, magari l’era delle rinnovabili sarebbe arrivata molto prima.

[Fonte: Treehugger]

Commenti (1)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.