Gatti OGM fluorescenti per studiare l’Aids

di Redazione 1

Sono gatti geneticamente modificati che si illuminano di verde fluorescente se illuminati con della luce blu. Sono nati nel Minnesota (USA) alla Mayo Clinic di Rochester, creati per studiare il virus dell’Hiv e molte altre malattie. I loro geni, come si legge nella rivista scientifica Nature Methods, hanno un corrispondente nel Dna umano di oltre il 90%, con cui condividono più di 250 malattie ereditarie. Saranno uno strumento valido per lo studio di molte malattie neurologiche e dell’Aids.

Sono tre finora i gattini transgenici della Mayo Clinic, modificati con il gene di una medusa che li ha resi fluorescenti a contatto con la luce blu; e con il gene di primati originari dell’Asia che sono resistenti all’Hiv. Per la prima volta sarà possibile effettuare delle ricerche sui gattini OGM che non erano possibili su cavie e scimmie, come spiega Eric Poeschla, responsabile dell’esperimento

Una delle cose più belle di questa riceca è che porterà benefici sia alla salute umana che a quella dei felini.

E’ stato dimostrato che il virus dell’immunodeficienza felina (Fiv) genera nei gatti, così come l’Hiv nell’uomo, una sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) allo stesso modo. E in entrambi i casi le proteine feline, ed umane, sono inefficaci contro la malattia. A questo punto entrano in gioco i geni del Macaco Rhesus, una scimmia asiatica resistente all’Hiv. I ricercatori hanno quindi trasferito negli ovociti di un gatto i geni antivirali dei primati. Gli ovuli fecondati hanno portato alla nascita di tre gattini geneticamente modificati OGM. La loro fluorescenza permetterà ai ricercatori di osservare i nuovi geni in attività negli organi più colpiti dal virus dell’Hiv, i linfonodi, la milza e il sistema linfatico. I gattini da adulti saranno essi stessi portatori dei geni anti-Hiv. Si tratta di un enorme passo avanti fatto dalla ricerca che non si avvale più della clonazione per trasferire i geni nelle generazioni successive di gattini anti-Hiv, e fluorescenti.

[Fonte: Il Corriere della Sera]

[Foto: corriere]

 

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