Ambiente, ghiacciai Lombardia a rischio estinzione

di Redazione Commenta

I ghiacciai della Lombardia sono al minimo storico. La questione è seria e se non si interviente il prima possibile nel giro di pochi anni potrebbero scomparire del tutto. L’allarme, lanciato Legambiente, pone le sue fondamenta su dati scientifici raccolti dai volontari dell’associazione ambientalista negli ultimi anni nel dossier “Acqua: Lombardia in riserva”, presentato a Milano. All’inizio della primavera la regione Lombardia ha registrato 2 miliardi di metri cubi di precipitazioni in meno rispetto alla media; 300 milioni di metri cubi in meno nei grandi laghi e invasi alpini e 1 miliardo di metri cubi in meno nelle nevi di montagna.

Come sottolinea il dossier di Legambiente, la situazione è

particolarmente critica nei bacini orobici e nella montagna bresciana. A destare grande preoccupazione è il dato della riduzione delle masse dei ghiacciai perenni

denuncia l’associazione. Nella regione si contano difatti 203 ghiacciai perenni ma, secondo i dati raccolti dalla Società Glaciologica Lombarda, negli ultimi cinque anni dal 2007 al 2011 essi hanno subito una perdira di 653 milioni di metri cubi di acqua, mai più recuperati per la mancanza di nevicate abbondanti. Solo nell’anno 2007 i ghiacciai hanno perso 177 milioni di metri cubi di acqua. La perdita di acqua non solo ha ripercussioni sull’interno ecosistema montuoso, ma anche sulle attività dell’uomo. Come spiega il dossier di Legambiente

Con i ghiacciai viene meno un apporto idrico che, anche se limitato, ha da sempre costituito l’assicurazione estiva per l’agricoltura lombarda, considerato che la fusione dei ghiacciai si verifica nel momento di massimo fabbisogno idrico per la cerealicoltura della padana

ma

Negli ultimi 5 anni ci siamo già giocati il 20% delle riserve glaciali e, se i ritmi saranno questi la scomparsa dei ghiacciai lombardi è questione di pochi anni: quelli necessari a fare i conti con una climatologia sempre meno favorevole per l’agricoltura cerealicola lombarda.

Ora si attendono interventi da parte delle autorità competenti e del ministero dell’Ambiente.

[Fonte: Ansa]

[Photo Credit | Thinkstock]

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