In Giappone è stato deciso lo stop temporaneo alla caccia alle balene per via degli scontri con le navi degli attivisti ecologisti di Sea Shepherd. L’Istituto giapponesa per la ricerca sui cetacei (ricordiamo che ora è camuffata così la caccia alle balene) ha dichiarato lo stop per le difficoltà nel rifornirsi di carburante a causa delle navi ecologiste.
Il Giappone sospende temporaneamente la caccia alle balene dopo gli incontri e gli scontri tra le navi nipponiche e quelle di Sea Shepherd. Il capitano Paul Watson ha dichiarato che la nave Bob Barker in seguito a una collisione ha perso potenza e imbarca acqua a causa di una baleniera “messa in modo molto aggressivo”, che spingendo l’imbarcazione degli attivisti contro la nave cisterna l’ha quasi fatta rovesciare. Sebbene l’Istituto giapponese per la ricerca sui cetacei, ovvero la caccia alle balene, parli più pulitamente di uno stop temporaneo a causa della vicinanza delle navi degli ambientalisti che causerebbe difficoltà nel rifornirsi di carburante, appare chiaro che non si tratta solo di incontri, ma di veri e propri scontri tra baleniere ed ecologisti. E difatti in seguito le collisioni sono state confermate anche dalle navi giapponesi.
L’Istituto giapponese assicura che lo stop e solo temporaneo e che la caccia ripartirà, ma il comandante di Sea Shepherd Paul Watson si è detto convinto del contrario, dato che mancano, peraltro, solo 18 giorni alla chiusura della stagione di caccia. Paul Watson ha dichiarato che gli scontri sono determinati dall’esasperazione delle navi giapponesi:
Stanno perdendo decine di milioni di dollari. Il mondo è contro di loro, lo sappiamo. Nessuno crede per un momento che questa sia ricerca scientifica, è un’operazione commerciale. Sono biasimati in tutto il mondo e credo siano disperati e sempre più aggressivi.
Anche quest’anno non mancano quindi battaglie e tensioni in alto mare: ora si è tutti in attesa di scoprire se la caccia riprenderà o se Sea Shepherd è davvero riuscito a bloccarla.
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