Giornata mondiale dell’ambiente 2016, proteggere la fauna selvatica

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L'edizione 2016 della Giornata mondiale dell'ambiente è in programma come tradizione il 5 giugno. Tema centrale di quest'anno è la protezione della fauna selvatica dal commercio illegale.

Giornata mondiale dell'ambiente 2016
Torna anche quest’anno la Giornata mondiale dell’ambiente in programma come da tradizione per il prossimo 5 giugno 2016. La ricorrenza ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei governi al tema della protezione dell’ambiente e delle risorse naturale della Terra. L’edizione dello scorso anno ha visto l’Italia come paese ospitante nell’ambito delle iniziative per Milano Expo 2015. Per l’edizione 2016 è stato invece scelto Angola come stato ospite in abbinamento al tema forte della protezione della fauna selvatica da ogni tipo di sfruttamento.

Da dover arriva la Giornata mondiale dell’ambiente

La Giornata mondiale dell’ambiente venne istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1972 e si svolge con regolarità a partire dal 1974. L’evento è stato pensato come una occasione annuale per sensibilizzare sui grandi temi dell’ambiente e della natura e per proporre percorsi e soluzioni possibili.

Come accennato ogni edizione prevede una città o un paese ospite associato ad una grande tema ambientale. Nel 2012 ad esempio in Brasile tema della giornata fu la Green Economy; nel 2014 invece nelle isola Barbados l’obiettivo fu puntato sulla salvaguardia delle isole minori specie per quanto riguarda i rischi dell’innalzamento del livello dei mari. Lo scorso anno a Milano il tema portate della giornata fu il consumo responsabile e sostenibile delle risorse della Terra.

L’Italia è stata paese ospite della Giornata mondiale dell’ambiente anche nel 2001 con la città di Torino assieme alla città cubana di Havana. In quell’occasione l’asse portante della discussione era il tema della connessione della vita con il World Wide Web.

Ogni anno la Giornata mondiale dell’ambiente (conosciuta anche a livello internazionale come World Environment Day) è organizzata dallo United Nations Environment Programme (UNEP) delle Nazioni Unite. Agli eventi ufficiali si affiancano inoltre innumerevoli iniziativa locali organizzate da enti ed organizzazioni particolarmente sensibili ai temi ambientali.

Il tema della Giornata mondiale dell’ambiente 2016

Per l’edizione 2016 della Giornata mondiale dell’ambiente è stato scelto un tema portate di grande rilevanza. Con il motto “Go Wild for Life – Zero tolerance for the illegal wildlife trade” si affronta infatti la piaga del commercio illegale della fauna selvatica, un pratica sconsiderata che in molti casi ha messo a rischio la sopravvivenza di intere specie e la stabilità degli ecosistemi.

Elefanti e rinoceronti, tigri, gorilla e tartarughe ma anche animali più piccoli come il pangolino sono solo alcune delle specie la cui sopravvivenza in molte aree del mondo è messa a rischio dal commercio illegale. Nonostante gli sforzi compiuti a livello internazionale e le azioni altamente simboliche come la distruzione dell’avorio confiscato, il commercio illecito continua a trovare grandi sbocchi. Go Wild for Life vuole essere quindi un invito ai governi per adottare regole rigide sul commercio della fauna e mettere in campo maggiori risorse per applicarle.

Ma Go Wild for Life è un invito rivolto anche ad ogni cittadino del mondo. È infatti evidente che una maggiore consapevolezza sugli effetti negativi che il commercio illegale della fauna selvatica genera è una premessa necessaria per arrestarne la crescita. Un azzeramento della domanda sarebbe infatti la soluzione forse più efficace e definitiva a questo problema e non può che passare anche attraverso un cambiamento culturale dei popoli.

I numeri del commercio illegale

In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente l’UNEP ha anche pubblicato alcune dati che evidenziano l’effetto devastante del commercio della fauna selvatica sulla sopravvivenza delle specie e degli ecosistemi. Impressiona ad esempio che in soli tre anni dal 2010 a 2012 siano stati uccisi 100.000 elefanti africani, circa un quinto dell’intera popolazione stimata. Dal 2009 al 2014 si stima che dall’Africa siano state esportate illegalmente qualcosa come 170.000 tonnellate di avorio.

Nel solo 2015 è stato calcolato che i bracconieri abbiano ucciso 1338 rinoceronti. Lo scimpanzé nel 2016 è considerato estinto in diverse regioni che in passato costituivano il suo ambiente naturale. Anche specie meno note in occidente sono oggetto di grandi traffici illeciti come ad esempio il pangolino che risulta essere addirittura il mammifero maggiormente trafficato al mondo. Complessivamente, spiegano i dati dell’UNEP, il traffico internazionale della fauna selvatica genera genera un mercato illegale di 15-20 miliardi di dollari ogni anno.

Preoccupanti sono anche i dati sul commercio illegale di animali a scopo alimentare. Impressiona in particolare il dato che stima tra 11 e 26 milioni le tonnellate di tonno pescato illegalmente o non registrato. Una attività che in molti casi finisce per generare un impoverimento dei mari oltre che un evidente rischio per l’alimentazione.

Eppure gli stessi dati dell’UNEP mostrano come la tutela della fauna selvatica non sia solo una causa ambientalista ma possa diventare anche un vero e proprio volano di sviluppo economico. La protezione degli animali selvatici e dei relativi ecosistemi è infatti un motore per il turismo che può generare grandi ritorni economici. È stato ad esempio calcolato che nell’Africa sub sahariana la protezione della fauna selvatica abbia generato benefici per 36 miliardi di dollari nel solo 2012. Dati su cui riflettere, e non solo nella Giornata mondiale dell’ambiente.

Photo Credits | United Nations Environment Programme / Wed2016

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