Green Economy: il punto nella Regione Emilia-Romagna

di Redazione Commenta

In futuro, anche grazie al Piano energetico 2011-2013, l’Emilia-Romagna sarà una Regione sempre più verde. A dichiararlo è stato Gian Carlo Muzzarelli, Assessore regionale alle Attività Produttive, in concomitanza con il rilascio dei dati di un Rapporto che l’Amministrazione regionale ha commissionato all’Agenzia di sviluppo Ervet, e da cui è emerso come sul territorio regionale operino nel settore della green economy ben 2 mila imprese che danno lavoro a 230 mila addetti per un fatturato annuo complessivo che supera i 61 miliardi di euro.

In particolare, sul territorio regionale ci sono 647 aziende che operano esclusivamente nell’economia verde: dalla mobilità sostenibile alla gestione del patrimonio naturale e dei parchi, e passando per la gestione del ciclo dei rifiuti, del ciclo idrico e, chiaramente, delle energie rinnovabili. Ma ci sono anche altre 1345 imprese attive sul territorio emiliano-romagnolo che operano nei settori e nei mercati “verdi” in maniera parziale con ben 200 mila occupati.

Nel corso del corrente anno la Regione Emilia-Romagna c’ha comunque messo del suo per sostenere l’economia verde, a partire da 5 milioni di euro che, nel settore energetico ed ambientale, sono stati stanziati per i progetti di filiera; ma ci sono anche 64 milioni di euro messi sul piatto per le aree ecologicamente attrezzate, e quasi 26 milioni di euro per la riqualificazione energetica degli edifici di Enti pubblici attraverso delle apposite convenzioni che a breve saranno ufficialmente sottoscritte.

A contribuire allo sviluppo dell’economia verde sul territorio regionale non sono comunque solamente le imprese “green” che producono energia pulita, ma anche quelle il cui business risulta essere parzialmente o indirettamente collegato. E’ il caso delle imprese che operano nel comparto agro-alimentare, a partire dal biologico, di quelle operanti nel settore della pulizia, quelle che si occupano del disinquinamento e della decontaminazione ambientale, ma anche quelle che hanno comunque rami d’azienda “green” che operano nella gestione del ciclo idrico integrato, delle energie rinnovabili e dei rifiuti.

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