Greenpeace contro i politici italiani, diciamo no ai fossili

di Redazione 3

greenpeace politici italiani fossiliI politici italiani sono fossili. E non solo dal punto di vista anagrafico. Sono anche “amici” dei fossili, come ha denunciato oggi Greenpeace che ha tappezzato la Capitale di manifesti per invitare gli italiani a firmare una petizione da destinare al futuro Premier per dire no all’inquinamento da petrolio e carbone per l’Italia. I politici italiani vogliono fare dell’Italia il nuovo Texas, come hanno dimostrato di recente di fronte all’apertura di trivellare tutta la Basilicata e le coste del Mediterraneo a caccia dell’oro nero. Distruggendo in questo modo il nostro ambiente naturale.

Sui manifesti dell’associazione compaiono i volti di Bersani, Alfano, Renzi, Casini e Fini con una domanda in evidenza: Sei amico del petrolio e del carbone? Come se nelle loro intenzioni non ci fossero le rinnovabili, ma i soliti combustibili inquinanti.

l’associazione ambientalista promuove una piattaforma online attraverso la quale tutti i cittadini che credono in un futuro di energia pulita, distante dall’inquinamento e dai disastri di carbone e petrolio, possono mandare un messaggio chiaro a chi si candida a governare il Paese

dicono i fautori dell’iniziativa. Spiega Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, che è arrivato il momento per i cittadini di far sentire la propria voce e porre “condizioni chiare ed inequivocabili” a chi si candida a governarli.

Aderendo alla nostra petizione online si manda un messaggio diretto: il mio voto non è disponibile a chi vuole fare dell’Italia un nuovo Texas petrolifero, a chi consente la costruzione di nuove centrali a carbone, a chi frena la crescita delle energie rinnovabili e con essa l’occupazione e l’economia

si legge sulla petizione. L’obiettivo, almeno apparente, della politica italiana è di continuare ad investire nei fossili proprio per garantire il fabbisogno energetico nazionale senza dover più dipendere dall’estero. Ma in questo caso si distrugge il territorio e non si fa altro che rinviare il problema a quando anche questi fossili saranno terminati e ci si ritroverà nuovamente a dover fare i conti con la necessità di investire nelle rinnovabili. E allora perché non farlo subito?

Photo Credits | Getty Images

Commenti (3)

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