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E’ cosa oramai nota, e non solo agli ambientalisti, che il sistema fotovoltaico permette, attraverso l’effetto di alcuni conduttori (componenti meccanici, elettrici ed elettronici), la trasformazione dell’energia solare disponibile in energia elettrica.
Con un inesistente impatto ambientale, si tratta essenzialmente di installare dei pannelli solari sul tetto delle abitazioni. E’ possibile favorire uno sviluppo sostenibile senza svantaggi o controindicazioni ambientali e, soprattutto, senza compromettere il futuro delle generazioni a venire.


Certo, in una società dove il “tutto e subito a basso costo” è praticamente all’ordine del giorno (proliferano oramai le compagnie aree che sono sì low cost ma altamente inquinanti) forse non sarà proprio facilissimo affrontare il fatto che l’energia prodotta dal sistema fotovoltaico, dipendendo direttamente dalla luce solare, la quale è strettamente connessa all’inevitabile alternanza giorno/notte, alle condizioni atmosferiche e al ciclo delle stagioni, potrebbe a volte non essere sufficiente, soprattutto d’inverno.

Oppure il fatto che il costo di tali impianti è ancora decisamente elevato perché dato dalla sommatoria dei costi di investimento (progettazione), dei costi di esercizio (manutenzione) e da altri costi aggiuntivi (tasse ed assicurazioni).
Abbiamo dalla nostra il fatto che, a seguito degli accordi di Kyoto, molti paesi, tra cui l’Italia, hanno provveduto a legiferare al fine di favorire lo sviluppo del fotovoltaico concedendo agevolazioni fiscali. La Finanziaria del 2008 prevede, infatti, che i comuni, a partire dal 1 gennaio 2009, dovranno fissare un’aliquota ICI agevolata (inferiore al 4 per mille) per chi decide di installare impianti da fonte rinnovabile per la produzione di energia elettrica e/o termica per uso domestico.
E’ inoltre previsto il sistema di incentivazione Conto Energia, attraverso il quale se si immette nella rete nazionale energia elettrica, quest’ultima viene retribuita fino a 0,49 € /KWh o, se autoconsumata , viene scalata dalla propria bolletta conseguendo un guadagno pari alla differenza tra costo al dettaglio del KWh e quello all’ingrosso.
La cosa che rincuora è che, in un clima di competizioni elettorali sempre più agguerrite, in ogni programma politico sono previsti specifici punti per la salvaguardia ambientale. Che finalmente si sia trovato un argomento trasversale e bipartisan?

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