Incentivi rinnovabili: Associazioni chiedono abolizione effetti retroattivi

di Redazione 4

                                                                  

Ises Italia e Asso Energie Future si sono unite all’Aper condividendo, in materia di incentivazioni sulle fonti rinnovabili, la stessa proposta da inviare al Ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani. A darne notizia in data odierna, martedì 5 aprile 2011, è stata proprio l’Associazione dei Produttori di Energia Elettrica da Fonti Rinnovabili nel sottolineare come nella proposta venga chiesto un nuovo meccanismo di incentivazione ma anche l’abolizione degli effetti retroattivi; questo affinché vengano preservati e tutelati quegli investimenti e quei progetti che sono stati già avviati.

Aper, Asso Energie Future e ISES ITALIA non chiudono chiaramente la porta al contenimento delle incentivazioni, ma le riduzioni devono rientrare all’interno di una soglia prevedibile in modo tale da non intaccare per i progetti presenti e futuri la loro sostenibilità a livello finanziario; in altre parole, il nuovo sistema di incentivazione dovrà essere in grado di garantire sia certezze, sia stabilità.

In linea con l’orientamento formulato da altre associazioni, anche Aper, Asso Energie Future ed ISES ITALIA chiedono che, contrariamente alle intenzioni del Governo, le tariffe incentivanti legate al terzo Conto Energia vengano mantenute e confermate per tutto il 2011 a favore di quegli impianti che entro fine anno raggiungono la “fine lavori certificata“. Così come secondo le Associazioni dovranno essere mantenute le premialità per la rimozione dell’amianto, e la differenziazione delle incentivazioni che va a favorire i piccoli impianti.

Ma come monitorare in termini numerici gli impianti che giungono allo stato della cosiddetta “fine lavori certificata“? Ebbene, al riguardo secondo le tre Associazioni sopra citate servirebbe che il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, renda pubblico un apposito registro degli impianti con “fine lavori certificata” a fronte di un aggiornamento con cadenza bisettimanale. Con queste proposte, secondo Aper, Asso Energie Future e Ises Italia, da un lato si garantisce “una ragionevole aspettativa di contenimento dell’onere per l’incentivazione“, e dall’altro si mantengono “i meccanismi fondanti del sistema del ‘conto energia’ senza dover introdurre meccanismi di graduatorie e registri di difficile definizione, attuazione e verifica“.

Commenti (4)

  1. I tempi previsti per gli incentivi sul fotovoltaico verranno ridotti, facendo chiudere in questo modo tantissimo aziende italiane e lasciando senza lavoro tante persone. Nonostate ciò e nonostate le norme ancora non del tutto assestate, in Italia, nel 2010 e nel 2011 è stato rilevato un boom di richieste di pannelli fotovoltaici. Questo dovrebbe farci capire che la gente è conscia del potere del fotovoltaico, di quello che esso fa per la protezione dell’ambiente e la riduzione sui costi dell’energia elettrica.

    Tagli incentivi fotovoltaico. Diciamo di no
    http://www.petizionionline.it/petizione/tagli-incentivi-fotovoltaico-diciamo-di-no/3789

  2. Un pò di cultura ecologista e di amor proprio non guasterebbe.Ogn’uno di coloro che sta paventando la morte del fotovoltaico per la mancanza di incentivi dovrebbe semplicemente pensare che il fotovoltaico può farselo investendo i suoi soldi invece di chiederli agli altri. In questo modo dimostra che è giusto il dire e il fare di conseguenza. Il fotovoltaico è visto semplicemente come un investimento e come guadagno, con questi presupposti sarà destinato comunque a sparire nel momento in cui non c’è la possibilità di guadagno.
    Prima del conto energia il Fotovoltaico esisteva ugualmente, e con gli stessi rendimenti attuali ma non è stato installato un solo pannello solare, dopo il Conto Energia tutti vorremmo degli incentivi, per il nostro impianto. Questo equivale esattamente al fatto che ognuno acquisti il suo impianto per le sue esigenze, senza chiedere soldi a chi non ha la possibilità di farselo. Basta investire nel fotovoltaico piuttosto che in una nuova auto, o in altre spese più effimere dell’ecologia per le quali non ci sogneremmo di chiedere contributi a nessuno.
    Più cultura ecologica reale, e le cose andranno meglio per tutti.

    1. d’accordo sul fatto di guardare al fotovoltaico come ad un investimento al pari di una nuova auto per la quale spesso, come dici, non si bada a spese… detto questo, penso che in un settore così giovane, per dare un maggiore slancio, se si vuole diventi l’energia del futuro a prezzi inferiori e sempre maggiore efficienza, occorranno comunque investimenti ed una spinta finanziaria anche del Governo…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.