Incidente nucleare in Slovenia. Tanta paura in tutta Europa ma l’UE rassicura.

di Redazione 39

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Si è riaccesa la paura per il nucleare in Europa. Ieri pomeriggio, verso le 17.30 ora italiana, si è verificato un incidente, in Slovenia, alla centrale nucleare di Krsko, distante, in linea d’aria, circa 130 chilometri da Trieste. A lanciare l’allarme, nel tardo pomeriggio di ieri, è stata la Commissione Europea che ha allertato tutti gli Sati membri. L’allerta è scattata in seguito alla comunicazione dell’incidente al sistema d’allerta dell’Ecurie (European Community Urgent Radiological Information Exchange). I responsabili della centrale fanno sapere che si è verificata una fuoriuscita di liquido nel circuito di raffreddamento dell’impianto. È stata attivata tempestivamente una procedura di spegnimento sicuro dell’impianto,che durerà diversi giorni e servirà per stabilire le cause dell’incidente ed effettuare le riparazioni.

In tarda serata l’Unione Europea fa sapere che l’allarme è rientrato, affermando che nessuna fuga radioattiva è stata riscontrata nell’ambiente circostante. Le rapide rassicurazioni non sono servite però a frenare la paura degli europei e gli ecologisti hanno fortemente ribadito il loro no al nucleare.


In Italia, l’Apat (Agenzia per la protezione dell’ambiente) ha diramato un comunicato in cui viene scongiurato il rischio per il nostro paese: la situazione alla centrale è sotto controllo e non si è avuta nessuna conseguenza per l’ambiente esterno. Anche il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali tranquillizza gli italiani ribadendo che l’incidente ha interessato esclusivamente la centrale di Krsko, poiché il liquido fuoriuscito dall’impianto si è riversato in un’apposita vasca che lo ha assorbito completamente senza alcuna emissione nociva all’esterno. Il Ministero fa, inoltre, sapere che in Italia la vigilanza resterà comunque alta.

La centrale di Krsko è attiva dal 1983, è di seconda generazione, e si tratta di una centrale a doppio circuito ad acqua pressurizzata. Sfruttata contemporaneamente da Slovenia e Croazia, produce il 20% dell’elettricità consumata in Slovenia e il 15% di quella utilizzata in Croazia.

Secondo gli ambientalisti, l’incidente alla centrale nucleare in Slovenia, considerato tra quelli ritenuti possibili, deve essere un avvertimento sul pericolo rappresentato dal nucleare, del cui ritorno tanto si sta parlando in Italia, ed invitano a riflettere attentamente sul da farsi.

Commenti (39)

  1. Ma che cervello avete a fare dei servizi così.??!!!. Se ci fosse stata una fuoriuscita di materiale altamente pericoloso ce lo saremmo ciucciato anche Noi in Italia e così dicansi per Francia e Svizzera che le centrali le hann costruite sempre al ridoss dei Ns.confini e noi continuiamo a dire che è pericoloso ???? Perchè allora non andate in Francia e Svizzera e Slovenia o in Croazia a fare manifestazioni contro il nucleare ??? Ridicoli semplicemente RIDICOLI….e noi paghiamo l’energia SALATISSIMA…COMPLIMENTI CON LA TEORIA DEL NO AVETE ROVINATO L’ITALIA….BRAVI-BRAVI-BRAVI.

  2. Chi ha parlato di materiale altamente pericoloso?? si tratta di una fuoriuscita di liquido di raffreddamento e, come ben specificato nell’articolo, senza, per fortuna, emissioni pericolose nell’ambiente.
    Non è detto che perchè in Italia stiamo messi male dobbiamo fare di peggio.
    L’Italia si difinisce un paese democratico ed è giusto che la gente faccia sentire la propria voce. Per quanto riguarda il tuo quesito te lo rigiro: se tanto ti piace avere il nucleare sotto casa, perchè non vai a vivere in Francia, in Svizzera, in Slovenia o in Croazia???

  3. Concordo pienamente con il commento del passatore del 5 giugno. E’ ora di finiamola con gli allarmismi disimformati! Sembra di essere ritornati al medioevo! Le centrali nucleari sono ormai sicure, meno inquinanti e molto più convenienti di altri sistemi. Inoltre le fonti rinnovabili se le possono permettere, visti i costi maggiori, solo le nazioni che hanno già il nucleare e quindi energia a buon mercato. Inoltre siamo già circondati da centrali nucleari di ogni tipo. In conclusione, come Manzoni fa dire a Don Ferrante: “Poveri ignoranti vorreste voi bruciare Saturno, vorreste voi bruciare Giove?”.
    IL RAZIONALE

  4. Sei sicuro che siamo noi gli ignoranti?? E comunque, l’inquinamento di una centrale nucleare deriva soprattutto dalla gestione dei suoi rifiuti ad altissima radioattività che impiegano da migliaia a centinaia di migliaia di anni per inattivarsi. Le centrali nucleari non producono gas serra, ma emettono radioattività nel loro normale funzionamento che nel lungo periodo diventano nocivi per l’uomo.Per non parlare dei malfunzionamenti e incidenti a cui sono soggetti anche gli impianti più avanzati….

  5. Ciao Passatore. Primo mi permetto di chiarire che Chiara sta dando informazioni NEUTRALI sia politicamente che scientificamente parlando, caso mai sta a noi rimboccare le maniche e informarci di cosa ci circonda. Sempre i primi ad accusare, ma sempre secondi a pensare. Se tu hai competenze specifiche in merito al nucleare, magari potresti semplicemente fare partecipi tutti gli italiani di quello che sai, questo sarebbe fantastico, e tu avresti la riconoscenza di tutti noi italici. Chiara credo abbia il compito di diffondere notizie come altri, invitando, così, a riflettere meglio; non si è presa responsabilità di consigliera del governo, cosa che a quanto mi risulta, sia circondato da veri incompetenti inmateria. Se leggessi altri post esistenti in questo sito, riscontreresti pareri diversi e, ognuno, con una personalissima idea. Personalmente sono uno dei sostenitori del nucleare, e per quello che conosco (non sono laureato in fisica atomica) so che esistono vari sistemi di costruzione, controllo, distribuzione del prodotto finito. Se usi Internet puoi verificare tu stesso quanti e quali siano realizzati al mondo e quanti se ne stanno studiando di nuovi. Quelli esistenti in italia li conosci? non sono uno o due (molti credono che non ne abbiamo sul nostro teritorio), ma almeno una decina quelli ufficiali. L’acuisto dell’elettricità prodotta dal nucleare da nazioni confinanti (come tu hai giustamente detto) ci fa risparmiare un sacco (anzi due) di soldini (non il navigatore solitario), ed è circa il 20% del consumo nazionale. Per quanto riguarda il ciucciare radioattività…beh, lo stiamo facendo a pieni polmoni dal 1949, con il primo esperimento nucleare nell’atmosfera; dal primo all’ultimo sono stati “solo” 311. Credi che non ne sia rimasto niente nell’aria? Guarda la rotazione della terra, somma le correnti d’aria, le piogge e tutto il resto…già stiamo parlando di una evoluzione (?) del corpo umano a convivere a radiazioni maggior al naturale. Le misurazioni effetuate nelle ossa di corpi deceduti decenni, secoli, etc.addietro e la differenza enorme tra emisfero nord e sud, mettono in risalto una realtà sconcertante, ma ovviamente questi dati non li possono pubblicare ufficialmente. Buona ricerca.

  6. Che problema c’é ? tanto fra trent’anni finisce anche l’Uranio e siamo da capo signori.

  7. grazie sekhmet

  8. Wow! finisce l’uranio? il pianeta? quale, non lo conoscevo…

  9. 🙂 Ciao Chiara! Piacere conoscerti…

  10. com’era la canzone? …fra trent’anni….(quella tanto contestata a Ron). C’è qualcosa che non quadra, in qualche calendario si dice che nel dicembre del 2012 ci sarà una rivoluzione bolscevica o giù di lì…

  11. In questi giorni non faccio che leggere accuse di “ignoranza” e “disinformazione” riguardo al nucleare.
    L’aggressività del partito dei pro nucleare è alquanto esagerata.
    Sappiamo benissimo che gli impianti di quarta generazione sono sicuri ma ciò non toglie la libertà di far conoscere gli eventuali rischi di incidenti.
    Chernobyl non è così lontano come si crede.
    Inoltre, l’esempio della Francia e degli altri Paesi europei non è valido per l’Italia, dal momento che nel nostro Paese l’illegalità domina e non si rispettano le norme di sicurezza nemmeno nei cantieri, credete sia così illogico se molti cittadini non si fidano di avere il nucleare sotto casa?
    Non il nucleare francese, non il nucleare tedesco, il nucleare italiano.
    Il che è tutto dire.
    Nessuno può assicurarci della sicurezza di questi impianti in Italia, e ribadisco in Italia.
    Inoltre, quando finiremo di costruirli, tra 15.30 anni, saranno già diventati obsoleti.
    Accusare i giornalisti più cauti ed obiettivi di disinformazione non è la strada giusta per far conoscere ai cittadini i pro e i contro del nucleare IN ITALIA.
    Smettiamola di nasconderci dietro il “va tutto bene” o il “va tutto male”.
    Tanto, mentre noi litighiamo democraticamente, è sempre qualcun altro che decide per noi, altrattanto democraticamente no?

  12. Sono proprio sicuro che in Italia la scuola è molto carente a livello di insegnamento nelle materie scientifiche. E si sente dai commenti a ruota libera e a cervello spento che precedono sulla pericolosità del nucleare. Certo che il nucleare non è esente totalmente da rischi, come del resto nessuna attività umana lo è, ma occorre fare una valutazione scientificamente seria e non da discussione dal barbiere/parrucchiere. Ma poi, tranne Cernobil, situazione non paragonabile a quella delle centrali occidentali, quali sono stati questi incidenti rilevanti accaduti nel mondo occidentale??
    Poi c’è sempre il problema delle altermative. Non basta dire no, che è troppo facile e puerile, bisogna anche proporre alternative credibili ed economicamente sostenibili e non fare disinformazione come ad es. fanno certi politici cosiddetti “verdi” che fanno credere che con le sole energie rinnovabili si può, sin da ora, risolvere la questione energetica. Chi sostiene simili sciocchezze dovrebbe cominciare, per coerenza (che brutta parola!) a privarsi di ttutte le comodità ed i benefici dell’era post industriale e, tanto per cominciare, spegnere il computer (evitando di intasare il web con messaggi superficiali ed inutili). sorvoliamo sul problema della democrazia, alla cui base dovrebbe essere posto il principio maggioritario, e non certo l’opinione di pochi sui molti. Meditate gente, meditate! (e andate a studiare che non vi fa male).
    IL RAZIONALE

  13. Concordo appieno con Paola. Non dobbiamo mai perdere di vista di cosa si sta parlando. L’Italia è un paese dove purtroppo molte cose non funzionano. E’ un pò come quando si è super indaffarati e si fa fatica a gestire bene tutto il da fare..che effetto avrebbe sulla riuscita del lavoro un ulteriore incarico?

  14. Leggetevi questo: sono dati ed immagini vere che potrebbero ricapitare, e anche se la percentuale di rischio che ricapiti fosse dello 0,001% nessuno di noi in fondo vorrebbe correrla
    http://www.greenpeace.it/cernobyl/
    Inoltre se pensate che in un blog libero non ci sia l’informazione libera, dove credete di trovarla, nelle tv gestite dal governo?
    Se il governo gestisce la tv, questo significa che in tv non vi diranno mai i lati negativi del nucleare:
    vi diranno che servirà a risparmiare sulla benzina e che saremo tutti più ricchi e felici… magari sarà anche vero, cosa è vero e cosa no non spetta a noi deciderlo, ma la favoletta che il nucleare è la fonte di energia più sicura ed economica che esista (occorrono solo 50 miliardi di euro per realizzarlo) non si potrà raccontarla a tutti i cittadini, c’è ancora chi si documenta autonomamente e non crede alle favole della televisione.
    La libertà di non crederci, d’altra parte, è un nostro diritto.

  15. Caro razionale,
    il tuo “tranne Cernobyl” non regge, scusa se mi permetto.
    Non si può dire “tranne Cernobyl” come se niente fosse.
    E’ come dire : tranne Hiroshima e Nagasaki quali altre piccole bombe sono cadute?
    Basta e avanza quello che è successo a Cernobyl.
    D’altra parte, nessuno di quelli che scrivono su questo blog ha carenze nelle materie scientifiche, siamo convinti della sicurezza del nucleare di ultima generazione… non siamo convinti del nucleare italiano, che è un discorso più complesso.
    Non abbiamo la presunzione di detenere la verità, se navighi sul sito vedrai anche articoli con gli obiettivi vantaggi del nucleare e gli svantaggi.
    Ma non ci si puo’ aspettare l’elogio del nucleare a priori.
    Se è per questo abbiamo anche parlato degli svantaggi dei biocarburanti…questo non significa che siamo per abolirli, significa mettere a conoscenza dei rischi.
    Ma si sa che i lati scomodi delle cose in Italia non vogliamo saperli… mettiamo la testa sotto la sabbia al riparo dalla radiazioni…che è meglio…
    saluti

  16. Il compito di coloro che scrivono su queto blog è quello di informare. Prima di formarsi un’opione è necessario conoscere relativamente bene tutti i lati di una questione, anche quelli scomodi. Il sistema del’informazione, in Italia è, purtroppo, troppo vincolato dalla politica. Si finisce col credere che sia realtà solo quello che ci propinano i mass media. Ma non è cosi..bisogna allargare i propri orizzonti.
    Su questo sito sono elencati alcuni incidenti nucleari http://www.fisicamente.net/index-1065.htm

  17. Grazie Chiara,
    ne approfittiamo per ricordare che sono sempre ben accetti critiche e commenti e qualsiasi parere discordante da parte dei nostri lettori, ma riteniamo sterili accuse di ignoranza e disinformazione totalmente inaccettabili ed inutili ai fini di un pacifico dibattito.
    Nei nostri articoli ci sono fonti attendibili e parliamo sempre con dati alla mano, preghiamo chi scrive “contro” tanto per sentito dire di presentare delle fonti ed arricchire così le nostre “scarse” conoscenze da salone del parrucchiere 😀

  18. credo che il detto “a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, oggi non abbia più la sua validità e preferisco “…molte reazioni più potenti e differenti”, proprio perchè siamo in italia…

  19. Chiara, otima segnalazione. Nessuna ha mai sentito parlare di qualcosa accaduto il 9-11 a N.Y. alle Twin Towers? Tutt’ora in corso studi planetari (ma non tanto per dire planetari, sono coinvolte migliaia di persone che hanno forti dubbi) su come mai gruond zero ha continuato a ribollire per settimane dopo il crollo…A proposito, chi si ricorda la definizione di “ground zero” da dove arriva?

  20. E’ l’epicentro dell’esplosione atomica. Il punto da cui si cominciano a misurare gli effetti dell’esplosione e derivati…

  21. Certo, fino a che ci sarà gente che la pensa in modo così pessimistico, l’Italia non sarà mai un paese normale. Io spero che il nostro paese lo diventi, un paese normale, non solo per me, ma soprattutto per i giovani. Basterebbe raggiungere il livello di civiltà degli altri paesi europei! Invece si continua a parlare di sistema di informazione vincolato alla politica, di quello che propinano i mass media, ecc.. Il nocciolo della questione è un altro! e cioè l’Italia è un paese democratico dove la maggioranza (anche quella che non ci piace) governa e l’opposizione controlla e propone alternative, per governare domani, oppure il paese di sparute minoranze che, pur rispettabili e da rispettare, non possono decidere al posto della maggioranza e soprattutto non possono mettere in discussione quelle poche decisioni che vengono prese nelle sedi leggittime??
    Mentre negli altri paesi europei decidono, attuano le decisioni e, se del caso, correggono gli errori, in Italia quando va bene c’è l’immobilismo più assurdo e surreale. Lo stesso ragionamento va fatto con il nucleare. Non è che non conosciamo e non abbiamo la capacità di valutare i rischi o i benefici, è soltanto che ci siamo illusi di rimuovere il problema non affrontandolo. Poi naturalmente c’e chi è in mala fede o è disonesto intellettualmente. Come si dice, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Per concludere, credo, purtroppo, che le accuse di superficialità da me mosse non siano gratuite ma, purtroppo, provocate dal livello non molto elevato del dibattito, sia sul piano della documentazione scentifica che su quello della riflessione politica. Ma questo dipende principalmente dal livello di confusione e di disgregazione del nostro paese e non dall’ignoranza delle singole persone (qualche volta, mi sia consentito, anche da quella). Ma a volte sarebbe molto più onesto ammettere la propria ignoranza, sarebbe già un significativo passo avanti. E scusate la presunzione.
    IL RAZIONALE (sarebbe meglio chiamarsi Don Chisciotte, contro i mulini a vento, che tanto non si fanno neanche quelli! Leggi “l’eolico”, che una volta era considerato ecologico ed ora non più. Sich!)

  22. prendo atto del tuo commento, mi sento di dire che, comunque, l’immobilismo che abbiamo in casa (purtroppo) è l’azione preferita dall’opposizione che non si sa mai quale sia prorpio per la mancanza di presa di posizioni certe. Un esempio concreto, se vuoi, guarda come si portano avanti tutte le manifestazioni in casa: canti balli, mascherate tanto rumore e danni gratuiti, ma MAI solidarietà totale del popolo. Nel 95 mi sono trovato in Francia e lo sciopero nazionale (ma veramente nazionale che ha bloccato la nazione durato 28 giorni) è stato fatto dall’A alla Z. Non si trovava quasi nulla da mangiare, comunicazioni minime, trasporti bloccati (solo due treni parigi-marsiglia alla settimana). Quando riusciremo a farne uno anche noi così, riaccenderò la candelina della speranza tutt’ora tremolante, ma non pessimista.

  23. forse alcuni hanno letto Gandi, ma l’hanno interpretato molto male in quanto la resistenza passiva è tutt’altro…

  24. Mi piace leggere le vostre reazioni alla notizia, anche se non amo leggere parole che hanno poco senso: cosa significa normalità? La frase: “Basterebbe raggiungere il livello di civiltà degli altri paesi europei” è attuabile anche per il problema dell’informazione? A quello dei rifiuti? A quello delle norme sull’immigrazione? A quello della giustizia? Se si, la condivido appieno.
    A mio parere il problema sta nella rappresentazione costante, nei commenti del bue che dà del cornuto all’asino, che non porta a molto.

    Io nella mia ignoranza penso che il nucleare ora come ora sia inutile. Se si dessero più fondi alla ricerca (quella vera) forse potremmo inventare un nucleare di quinta generazione o evolvere sul fotovoltaico (la mia coinquilina lavora a progetti su questo argomento e mi racconta che non ricevono fondi).
    Concordo con chi dice che non c’è differenza tra avere le centrali in casa e averle fuori dal confine, ma è vero anche che in Italia il rischio sarebbe nettamente maggiore perché non sappiamo gestire il benché minimo problema (per ultimo, notizia di ieri, una discarica abusiva in un’area protetta in Puglia).

    Perché noi italiani andiamo sempre a rimorchio degli altri? Ma qualcuno non aveva detto che con i termovalorizzatori (gli inceneritori che provocano il cancro), avremmo risolto 2 problemi in uno (energia e spazzatura)? Quale sarà il prossimo passo?

  25. Una riflessione serena sul nucleare a tutt’oggi in questo Paese non viene ritenuta possibile, proprio perchè è associata a scelte politiche.
    Se negli altri Paesi si vota per il bene comune, in Italia si vota contro…
    a priori.
    Questo è il nocciolo della questione: non siamo noi a farne una questione politica, è la politica che sposta il campo della discussione da un ambito scientifico ad un Parlamento in cui si gioca ancora alle ombre cinesi.
    E allora ci saranno i pro e i contro nucleare, equivalenti a destra e sinistra, i pro gay e i contro gay, equivalenti ancora una volta a sinistra e destra.
    Non può semplicemente esserci una persona che si informa e valuta a cervello acceso (non spento, caro razionale?) i pro e i contro, senza schieramenti ideologici forzati?
    Noi non siamo pessimisti sulle energie del futuro, ho parlato tempo fa di un nucleare sicuro in progettazione, ma non vogliamo nemmeno che si faccia capire alla gente che nucleare=risparmio=senza rischi… la scelta del nucleare è una scelta importante, non è una scelta politica ed è giusto che tutti i cittadini abbiano la possibilità di informarsi e di partecipare attivamente alle decisioni che si prendono in questo Paese.
    La speranza, caro razionale, non può che affievolirsi (ma mai spegnersi) davanti a una situazione come quella dei rifiuti in Campania, fatta di corruzioni, errori politici a destra e a sinistra, mafia.
    A pagare sono sempre i cittadini, ignari di quello che si trama alle loro spalle.
    E alllora prima di affidarmi non alla scienza (di quella mi fido ciecamente) ma ad una classe dirigente (in toto) incapace di gestire persino l’immondizia, ci penso due volte… perchè so che in Italia qualsiasi bel progetto, incluso il nucleare, attrae speculazioni, appalti mafiosi, e cose fatte alla buona, che per il nucleare non possono funzionare, perchè bisogna calcolare fin nei più piccoli rischi.
    più che di energia alternativa abbiamo bisogno di una coscienza civica alternativa.
    Dici che bisogna proporre alternative: ebbene, per far diminuire la nostra dipendenza dal carburante basterebbe incrementare i mezzi pubblici, inforcare più spesso le biciclette.
    Scelte di questo tipo da parte di milioni di cittadini, anche se sembrano scontate, avrebbero un’incidenza enorme sia su quell’inquinamento che sull’economia.
    condivido appieno le tue idee sull’immobilismo italiano, ma non credo si tratti di un immobilismo inconsapevole, tutt’altro, sappiamo di essere immobili, di stare in fondo a tutte le classifiche europee, sappiamo di “stagnare”, sappiamo che sui giornali esteri ridono di noi, e invece di lavorare su questo, sul cercare di risollevarci, dirottiamo l’attenzione pubblica su altri temi caldi, per distogliere dai problemi reali.
    A conti fatti, se si va a vedere bene, noi il nucleare non possiamo nemmeno permettercelo.
    La gente si indebita per un mutuo, non puo’ comprare una casa e dove verranno presi questi soldi per il nucleare?
    Ma come, siamo ricchi, ci possiamo permettere un investimento così oneroso e nessuno ce lo aveva detto?
    Beh si, allora credo che da oggi sarò più ottimista, stiamo per diventare un Paese moderno, ed i Paesi moderni hanno il nucleare… magari tra un ospedale malfunzionante, un ponte inesistente, qualche migliaio di cassonetti ribaltati e qualche centinaio di morti ammazzati, ci piazziamo una bella centrale ed i nostri problemi saranno risolti… e vissero felici e contenti 😉
    Grazie per i vostri interessanti interventi, confrontarsi è sempre utile e arricchisce
    Paola

  26. Per approfondire il discorso e fornire delle alternative al nucleare lascerei parlare (sperando che non si accusi di ignoranza anche un premio nobel per la fisica) fonti più autorevoli, per la felicità di alcuni:
    ecco alcuni interessanti spunti di approfondimento:
    1) Rubbia e l’idrogeno
    2)Rubbia e il nucleare
    3)Rubbia ancora sul nucleare

  27. risposta per il passatore: prima di tutto il partito del NO era quello di berlusconi, che nella scorsa legislatura diceva di no anche alle proposte di legge che facevano comodo alla destra; secondo non c’è stato alcun commento nell’articolo ma la pura cronaca dell’accaduto, perchè ti senti chiamato in causa? voi nuclearisti avete la coda di paglia?

  28. in effetti devo dare ragione a paola. ma avete un’idea di quanti centinaia di disastri avvengono nei cantieri e nelle industrie di tutta italia? ma vi immaginate uno di questi cantieri che ha a che fare con il nucleare, se dovesse succedere un incidente, come riddurrebbe l’italia? non ci voglio nemmeno pensare!

  29. ultimo commento dedicato a IL RAZIONALE: spegni la televisione!
    e chi vuol intendere intenda 😉

  30. Vedo, tardi (come orario notturno), che Paola spazia a 360°. La ricerca sostenuta da Rubbia è messa volutamente nell’angolo proprio e solo da volontà politiche, ma i risultati ottenuti dal gruppo che ha sperimentato a fondo la cosa. sono stati confermati da tutti gli scienziati nel mondo. Le loro teorie sono principalmente che un risultato per esere certo DEVE essere confermato con esperimenti ripetuti in serie e con stesi risultati verificabili e non opinabili…
    http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2415
    qui unvideo interessante.

  31. non è mai troppo tardi, si lavora anche di notte, d’altra parte se per i miei articoli trovassi spunto dal parrucchiere 😀 a quest’ora non sarei sveglia…
    grazie per il link lo guardo subito…
    buona notte
    🙂

  32. riguardo ai 30 ipotizzati sulla quantità di uranio a disposizione, forse si riferiva alla quantità di uranio già trattato per l’utilizzo, ricavata dallo smaltimento dell’armamento militare, ma le riserve minerarie sono ben lungi da quella data.

  33. notte Paola..a domani.

  34. Grazie a tutti per i vostri comenti.
    Il confronto arricchisce sempre.
    Chiara

  35. @ IL PASSATORE:
    ma tu sei scemo!

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