Land art, intervista all’autore di Plastic Food

di Redazione 1

Il video presenta Plastic Food, l’installazione realizzata da Pierluigi Monsignori Potsy a Umbertide, in Umbria, e composta da una serie di blocchi di rifiuti plastici squadrati posti in un campo. L’autore, durante l’intervista, parla in prima persona della propria opera e, più in generale, di consapevolezza e sostenibilità. Nella sua semplicità l’installazione stimola, nell’osservatore attento, molteplici riflessioni, alcune delle quali suggerite dall’autore stesso nel video.

In quest’opera di land art l’artista, lavorando sulla disarmonia derivante dall’accostamento di blocchi artificiali (esemplari della vita moderna) alla natura orizzontale e senza tempo, colpisce il fruitore con una dissonanza che riporta alla mente tanto la distanza che abbiamo posto tra noi e il mondo naturale, quanto la trasformazione, non certo in meglio, e spesso violenta, cui sottoponiamo senza sosta l’ambiente circostante.

Se, come ricordato sul sito di Plastic Food, viviamo in una società che cannibalizza certezze, queste balle di rifiuti plastici non sembrano altro, in fondo, che dei rigurgiti di ciò che è stato cannibalizzato. I blocchi non sono posti lì per essere ammirati, ma come dei moniti, visibili dalla strada, di ciò che produciamo e di come trasformiamo il mondo. Perché anche il singolo resta sempre investito della responsabilità di prendersi cura dell’ambiente per se stesso, per gli altri e per le future generazioni.

Sempre sul sito di Plastic Food leggiamo:

Quest’opera d’arte non è che un invito ad una passeggiata in un paesaggio futuribile purtroppo presente, che ci sembra distante dalle nostre verdi colline umbre, ma che in realtà non è poi così lontano. Una riflessione semplice, dobbiamo ridurre la produzione di rifiuti. Non possiamo più attendere che l’inconsapevolezza di un futuro distratto tolga ai nostri figli il quotidiano a noi familiare: passeggiare in un campo con l’erba appena tagliata, sentire il leggero profumo delle presse di fieno ci riporta al contatto con la natura e questa deve essere un’eredità per tutti.

Commenti (1)

  1. Un ringraziamento da parte di tutto lo staff di Plastic Food Project per il vostro sosteno.

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