Legge sulla caccia, morta prima di nascere

di Redazione 2

Ne parlavamo ieri, ed oggi per fortuna vi raccontiamo il risvolto positivo: la revisione della legge sulla caccia non si farà, nè ora nè mai. Almeno non in questo modo. E’ stata definita uno “scempio” direttamente dai banchi della maggioranza, con ministri e parlamentari decisi a dare battaglia fino all’ultimo per opporsi alla revisione delle regole che stabiliscono come, dove, quando e cosa cacciare, disposti anche ad andare contro la lobby dei cacciatori.

Purtroppo come punto fondamentale non c’è nè la tutela paesaggistica, nè quella degli animali, ma semplicemente quella del turismo. Comunque sia, per un motivo o per un altro, l’importante è che questa orribile legge non venga mai approvata. Il punto fondamentale della questione pare sia la libertà affidata alle Regioni di decidere se anticipare o posticipare, o addirittura prorogare, la stagione della caccia.

Questo non va bene in quanto si rischierebbe di mandare i cacciatori a briglia sciolta nelle campagne di mezza Italia anche nei periodi di ferie, quando queste si riempiono di turisti che vanno in giro a fare scampagnate, o che si recano negli agriturismi, già pesantemente colpiti dalla recessione. Se questa legge passasse, le già numerose morti accidentali dovute alla caccia potrebbero aumentare, e in un Paese civile questo non è accettabile.

Dopodiché vengono in ordine d’importanza la tutela del patrimonio paesaggistico e la salute degli animali. Per questo sono già partiti alcuni deputati del Pdl con un controemendamento, firmato dall’on. Fiorella Ceccacci ed altri componenti del suo gruppo parlamentare, approvato e sottoscritto anche dal Ministro al Turismo Maria Vittoria Brambilla, la quale ha affermato che si batterà affinché questa legge non passi al Senato. Il suo intento è, in quanto ministro, di tutelare il turismo, che verrebbe colpito insieme ai poveri animali da questo provvedimento, ma a dirla con le sue parole:

io semmai la caccia l’abolirei del tutto.

Sappiamo che questa è solo un’utopia, ma sapere che in Parlamento c’è chi la pensa così ci rassicura tutti un po’.

Commenti (2)

  1. Lancio un altro sasso nello stagno:

    Se guido una macchina, date le responsabilità che comporta, devo avere una targa per essere sempre identificabile, ed è giusto?

    Perchè un cacciatore che entra armato nella mia proprietà non dve essere da me riconoscibile. Bisogna che si arrivi, in attesa dell’abolizione totale, che i cacciatori debbano riportare sui vestiti, anteriormente e posteriormente un bel numero di matricola e sigla che li renda identificabili in ogni momento, così la smettono di sparare vicino alle case e di insultare o peggio minacciare le persone che li invitano ad allontanarsi. Basterebbe fotografarli vicino alle case col numero in evidenza e denunciarli. Questa è una iniziativa che il mondo ambientalista deve portare avanti assolutamente.
    “se vieni in casa mia, devo sapere chi sei”

  2. @ Cavaliere solitario:
    SEI UN CRETINO.

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