Legge di Stabilità, sui rifiuti in discarica si chiude un occhio, anzi due

di Redazione 1

legge stabilitàLegge di stabilità o legge di cecità? Una delle ultime proposte di modifica alla Legge di stabilità del Governo Letta lascia basiti gli ambientalisti: le sanzioni per i comuni che non hanno raggiunto una quota di raccolta differenziata pari al 65% spariscono magicamente, se ne riparla forse nel 2017. In barba ai comuni virtuosi e alla legge di 7 anni fa che obbligava i comuni a ridurre le quote di rifiuti in discarica in favore della differenziata.

Con la legge 152/2006 i comuni italiani si erano visti obbligati a ridurre le quote di rifiuti in discarica fino a raggiungere, entro il 2012, quote di differenziata pari al 65%, pena il pagamento della cosiddetta ecotassa. Il comune di Recco è stato condannato a risarcire 1 milione di euro allo stato per questo motivo, ma gli altri comuni non virtuosi italiani possono tirare un sospiro di sollievo: ci pensa il ministero dell’Ambiente a salvarli, beffando quelli virtuosi.

Con l’articolo 18 presentato, di fatti, la quota del 65% di raccolta differenziata va raggiunta nel 2016: proroga di quattro anni per tutti, e nessun problema ad avere una quota del 35% nel 2014. Come spiega Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente

Non si pagheranno fino a tutto il 2014 e dal 2015 le pagheranno solo i comuni che non avranno raggiunto nell’anno precedente solo il 35% di differenziata, non di più. E le multe che dovrebbero pagare quest’anno si pagheranno addirittura nel 2017. Una vera beffa per i Comuni virtuosi che hanno già raggiunto questo obiettivo lo scorso anno, come previsto dal decreto legislativo 152 del 2006.

Secondo La casa della Legalità e della Cultura di Genova la proposta di far slittare di 4 anni il termine per il raggiungimento della quota virtuosa è stata invocata in primo luogo dal presidente della Liguria Burlando. Ma ha davvero importanza chi sia stato a spingere per una simile soluzione?  Il problema è che tale proposta sia stata presentata in Parlamento e che se la Camera non la fermerà i comuni virtuosi resteranno beffati e i comuni che continuano a smaltire i rifiuti prevalentemente in discarica, saranno “graziati” (mentre, a differenza dell’ecotassa, le procedure di infrazione UE a nostro carico correlate al problema rifiuti non spariranno di certo). Si andrebbe a violare per l’ennesima volta quello che Ciafani definisce il “principio di equità economico-ambientale per cui chi più inquina più paga”.

Non resta che aspettare e sperare in un blocco della proposta da parte della Camera.

Photo Credit | Thinkstock

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