Manovra economica, a pagare è sempre la Green Economy

di Redazione 4

Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti

Dobbiamo fare tutti dei sacrifici, continuano a ripetere i rappresentanti in Parlamento del Popolo delle Libertà, ma intanto sembra che come al solito ci siano settori che debbano fare sacrifici più di altri. La nuova manovra da 25 miliardi di euro che il Governo vuol praticare per “non fare la fine della Grecia”, sarà la classica manovra “all’italiana”, dove i più poveri pagheranno per i più ricchi.

Tornando sul tema a noi più caro, l’ecologia, il “parente povero” dell’energia è come al solito tutto il comparto delle rinnovabili, e così ecco la mazzata che non ti aspetti: le detrazioni fiscali del 55% sul costo dei nuovi impianti verranno eliminate. Il provvedimento era stato voluto dal precedente Governo Prodi per incentivare le famiglie ad installare un impianto rinnovabile domestico. Appena insediatosi, il Governo Berlusconi lo aveva confermato, ma già dopo un anno aveva annunciato una riduzione degli incentivi. Ora la riduzione si è trasformata in eliminazione.

In un periodo in cui tutti dobbiamo fare dei sacrifici dunque, era ovvio aspettarsi un taglio dei finanziamenti. Ma allora non si spiega come mai mentre alle rinnovabili vengono sottratte diverse centinaia di milioni di euro, questi soldi vengano investiti per finanziare il ritorno al nucleare e le trivellazioni petrolifere al largo delle isole Tremiti. Ancora una volta in Italia, c’è chi fa i sacrifici e chi invece ci guadagna.

Ma non finisce qui. E’ di pochi giorni fa infatti la denuncia del WWF, il quale ha scoperto che il Governo vuole “ostacolare” i certificati verdi, il massimo degli incentivi per un’azienda a non inquinare. In breve, il certificato verde è un titolo negoziabile, già utilizzato in tutto il mondo Occidentale, che un’azienda può guadagnarsi utilizzando le energie rinnovabili al posto di quelle inquinanti. La quantità di Co2 risparmiata può dunque essere rivenduta ad altre aziende, stimolando il ricorso alle fonti pulite. Un metodo intelligente e rapido per diffondere la cultura verde, ma che inspiegabilmente la manovra cancella.

L’articolo 45 della manovra che prevede l’abrogazione della norma che garantisce l’estensione dei certificati verdi per tutti i nuovi impianti di produzione di energie rinnovabili sarà un killer del mercato dell’energia pulita. Quest’articolo creerà solo danni alla nostra economia, aumenterà il debito pubblico e certo non aiuterà a diminuire le emissioni di gas serra rispetto alle quali il nostro Paese non ha ottemperato alle riduzioni fissate dagli accordi internazionali. Il beneficio del certificato verde a sostegno delle fonti di energia rinnovabili non è a carico della finanza pubblica, ma esclusivamente del consumatore. Quindi, la sua riduzione non comporta alcun risparmio a vantaggio delle casse dello Stato. Ma al contrario, l’effetto di questa manovra è il rallentamento della crescita economica poiché verranno realizzati un numero inferiore di nuovi impianti e questo, a sua volta, farà calare il gettito fiscale. Quindi, questa disposizione è incomprensibile e va contro le intenzioni sbandierate dal Governo.

Queste le parole indignate di Stefano Leoni, presidente del WWF Italia, e a cui ci associamo. Per non parlare del decreto salva Co2 di cui ci siamo già occupati ieri. Ma insomma cosa fa il Governo per aiutare l’ambiente? Dire che non fa nulla è riduttivo, come sottolinea la Ministra Stefania Prestigiacomo, la quale ha annunciato una serie di leggi che inaspriscono i reati ambientali. Un buon inizio, ma forse il primo a cadere nella trappola degli eco-reati dovrebbe essere proprio questo Governo, dato che il primo crimine contro l’ambiente è proprio disincentivare le energie pulite e finanziare quelle inquinanti.

Fonte: [Ansa]

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