Marea nera BP: aperta inchiesta sulle bugie dopo un anno

di Redazione 1

Come si suol dire, meglio tardi che mai. A quasi un anno di distanza dal giorno in cui la BP ha finalmente trovato la soluzione per risolvere la marea nera, e chiudere quella maledetta falla che ha distrutto un intero ecosistema, la giustizia americana si è svegliata ed ha aperto una nuova inchiesta. Questa volta non si indaga sulle cause, ma sulle menzogne che la compagnia petrolifera ha raccontato al mondo.

Il Dipartimento di Giustizia americano sta indagando sul gigante petrolifero BP per le falsità che ripetutamente e deliberatamente hanno cercato di fuorviare il pubblico e il Governo a proposito delle dimensioni della fuoriuscita causata dall’esplosione della Deepwater Horizon

si legge sull’Huffington Post. Questa decisione non dovrebbe sorprenderci più di tanto, visto che in America la bugia è un reato molto grave, ma al massimo la sorpresa proviene dal fatto che le autorità ci abbiano messo così tanto ad accorgersi di quella che, per mesi, è stata una vera e propria messa in scena.

In seguito alle prime avvisaglie della fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico, l’azienda ha prima mentito di essere in grado di fare stime accurate, poi di volta in volta si è accuratamente occupata di abbassare le stime degli altri sottovalutando il problema. E proprio questa sottovalutazione ha peggiorato la tragedia, ed ha rallentato i soccorsi che sono cominciati in colpevole ritardo. Ciò che viene contestato alla società è che, come si è scoperto successivamente, sapevano benissimo dov’era il problema, dimostrato dal fatto che avevano già montato una telecamera ad alta risoluzione sulla falla, ma hanno agito con ritardo e male proprio per far passare il messaggio che la situazione non era poi così grave.

Non c’è dubbio che l’azienda abbia deliberatamente cercato di ingannare il pubblico su tali questioni, nel tentativo di preservare la sua immagine, affermano le autorità, ma la questione ora è se il reato sia di natura penale. Informazioni più accurate avrebbero potuto migliorare l’azione di recupero, magari limitando i danni, e quest’altro aspetto deve pesare come un macigno sulle coscienze dei responsabili dell’azienda.

[Fonte: Treehugger]

Commenti (1)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.