Maserada, il comune riciclone che promuove l’uso di Mooncup tra le sue cittadine

di Redazione 12

mooncup

Il comune di Maserada sul Piave non è nuovo a iniziative di riciclo e di risparmio per la tutela ambientale, è infatti stato eletto Comune Riciclone nel 2006. Nel territorio comunale la raccolta differenziata raggiunge l’80% e il comune continua a promuovere iniziative per la salvaguardia dell’ambiente.

Nell’anno dell’emergenza rifiuti, Maserada si rivolge alla cittadinanza femminile, che ieri sera è stata invitata in una serata a tema per la promozione dell’uso di Mooncup, la coppetta che sostituisce l’assorbente. Note negli ambienti ecologisti, Mooncup è di silicone, a forma di piccolo imbuto, che sostituisce totalmente gli assorbenti, per un risparmio di circa 10.000 assorbenti a donna.


Mooncup è riutilizzabile ad ogni ciclo ed ha un ciclo di vita di 10 anni circa, per un investimento iniziale di 35 euro. In Italia è in vendita su Internet nella Bottegadellaluna alla condizione soddisfatte o rimborsate. Una volta comprato, lo si riutilizza ad ogni ciclo e lo si lava e sterilizza ad ogni applicazione; dopodichè si conserva in una scatolina chiusa ermeticamente o nel suo sacchetto, fino alla prossima mestruazione.

Le donne che lo hanno provato si dichiarano libere dalla schiavitù dell’assorbente e contente di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, mentre molte altre rimangono perplesse davanti all’imbuto di silicone che dovrebbero introdurre in vagina.

Chissà che l’iniziativa promossa da Maserada non ottenga il consenso delle cittadine del paese che, in nome del risparmio e della diminuizione dei rifuti, proveranno Mooncup per non riuscire più a farne a meno. Aldilà della considerazione delle singole donne e della loro scelta di usare l’assorbente o Mooncup, credo l’iniziativa sia lodevole, sebbene mi lasci un pò perplessa l’intromissione comunale in un fatto intimo quale la mestruazione e vorrei conoscere la reazione delle cittadine.

E voi, provereste la Mooncup? Siete pronte ad abbandonare tampax ed assorbenti in nome della tutela dell’ambiente o quell’imbuto vi fa un pò di ribrezzo?

Commenti (12)

  1. a me questa iniziativa fa letteralmente schifo e mi piacerebbe sapere quale mente malata l’ha partorita,

  2. Uso Mooncup da 4 mesi e sono felice di essermi liberata dall’ingombro, la puzza, lo sporco, il costo, il fastidio etc.. degli assorbenti tradizionali. La coppetta è stata pensata e progettata dalle donne e per le donne. Chi l’ha usata ne ha la prova! Per quanto riguarda l’iniziativa: perché vederla come un’intromissione? Si tratta di una proposta, non di un obbligo. Per molte donne l’unica pecca di questo prodotto è… di non averlo scoperto prima! Ribadisco comunque che si tratta di una proposta: la scelta di provarla è del tutto personale. Ciao

  3. Bhe, i pareri di chi lo ha provato sono sempre positivi. Ma il timore e il senso di ribrezzo di chi lo vede per la prima volta siano comprensibili. La mestruazione è vissuta da tante donne come un fatto intimo ed in certi casi ancora come un tabù, è per questo che si parla di intromissione, sebbene la proposta sia validissima.

  4. La trovo un’iniziativa lodevole anche perchè molte donne non conosco le alternative ecologiche. Io personalmente per il momento ho scelto gli assorbenti lavabili e riutilizzabili. Tra poco penso di provare la moon cup. Ormai ogni singolo soggetto deve sentirsi responsabile e non aspettare che siano sempre gli altri a decidere o imporre. I comuni e amministrazioni ricicloni hanno tutta la mia stima!

    1. Hai ragione, spesso c’é da dire che le alternative sono anche poco pubblicizzate mentre i soliti prodotti ben poco sostenibili ci subissano con i loro loghi e motivetti martellanti da ogni dove. Torneremo a parlare di moon cup sicuramente 🙂

  5. Adesso per fortuna in Italia esistono marchi davvero validi e sicuri, ma meno costosi della Mooncup: Lady cup o Meluna (prodotta in Germania).
    Ovviamente la Mooncup è stata la prima in Italia quindi il merito va riconosciuto

    1. la concorrenza è cosa gradita in questo campo, spero facciano sempre meglio a prezzi sempre più competitivi 🙂

  6. Beh adesso che l’ho vista in effetti non è proprio invitante, per me l’idea di introdurre un imbuto di silicone e tenerlo lì per ore e ore non mi pare molto comodo, soprattutto in giorni in cui “non ci si sente proprio a posto” e si ha necessità di lavarsi molte volte. Non bisogna dimenticare poi che certe pratiche così invasive alla lunga possono causare infezioni o irritazioni anche se si utilizzano tutte le precauzioni igieniche, ad esempio lo shock tossico può accadere anche con i tamponi interni che sono confezionati e sterilizzati industrialmente. Penso che ci sia la probabilità inoltre che germi dall’esterno possano risalire attraverso l’imbuto, senza contare che il silicone non è certo un materiale naturale e, nonostante venga pubblicizzato sicuro anche per alimenti, in alcuni esperimenti in campo culinario è risultato rilasciare composti che potrebbero essere tossici. Per questi motivi ritengo più validi, ecologici e comodi gli assorbenti biodegradabili.

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