Microsoft progetta data center alimentato dai propri rifiuti

di Redazione Commenta

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Lo abbiamo sempre sperato, ed alla fine il sogno di milioni di ecologisti si è realizzato. Le grandi aziende hanno avviato una sorta di gara a chi è più green, e così dopo le tante dimostrazioni della Apple dei mesi scorsi, ecco che la rivale Microsoft non vuol essere da meno, ed ha avviato un progetto molto interessante. Il prossimo data center, che ancora non si sa dove verrà costruito, potrebbe essere alimentato dai suoi stessi rifiuti. Più rinnovabile di così!

L’intera struttura sarà alimentata da celle a combustibile alimentato a biogas il quale viene prodotto da una discarica on-site, cioè presente all’interno della struttura stessa, che trattando le acque reflue e l’immondizia prodotta al suo interno recupera gas metano. In questo modo, secondo gli ideatori, l’intera struttura potrebbe essere staccata dalla rete nazionale ed autoalimentarsi al 100%.

Infatti la quantità di biogas prodotta sarebbe talmente elevata da consentire la produzione elettrica, il riscaldamento degli uffici, e persino di sostituire i generatori diesel inquinantissimi, di solito utilizzati per l’alimentazione dei macchinari. Per quanto buona sia l’idea, non è di certo originale. Infatti, come detto inizialmente, le celle a combustibile che alimentano il data center sono già usate nel centro della Apple di Maiden, in North Carolina, che attualmente funziona a biogas e gas naturale. Questa seconda fonte è rifornita tramite la griglia energetica nazionale, ma dalla Apple assicurano che sarà soltanto una strategia temporanea, finché il biogas non garantirà la copertura completa.

Tornando alla Microsoft, l’idea attualmente è di costruire un edificio sperimentale su piccola scala basato su questi principi. Se poi il prototipo dovesse funzionare a dovere, potrebbe essere utilizzato sugli edifici più grandi. Il motivo per cui anche l’azienda di Bill Gates ha deciso di puntare su questa fonte rinnovabile è di risparmiare sulla bolletta energetica che anche in America è sempre più alta. Ma ciò che a noi interessa è che è a zero emissioni.

[Fonte: Treehugger]

Photo Credits | Thinkstock

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