Napoli, anche l’acqua è avvelenata

di Redazione Commenta

Non solo immondizia. L’allarme ambientale di Napoli si estende praticamente ad ogni cosa: aria, suolo, e persino all’acqua. A stabilirlo oggi sono addirittura i militari americani che, di stanza a Napoli, ora hanno paura per la loro incolumità. I medici della base US Navy di Capodichino hanno analizzato l’acqua della città e dei Paesi limitrofi, e l’hanno trovata inquinata quasi dappertutto, con concentrazioni in alcune zone talmente elevate da mettere in pericolo la salute persino se una piccola quantità finisse in bocca.

Per avere un’idea del pericolo, basti pensare che i medici della base hanno consigliato ai militari americani di fare la doccia con bocca e occhi chiusi e di lavarsi i denti senza usare l’acqua del rubinetto. Sono stati infatti trovati batteri coliformi fecali e totali, da nitrati e tetracloroetene (Pce) nei campioni d’acqua prelevati dai rubinetti, accompagnati da alte concentrazioni di arsenico e piombo.

Gli scienziati hanno messo a disposizione anche una mappa interattiva, liberamente consultabile dal pubblico online, in cui sono mostrate le aree dove l’acqua è più a rischio. In particolare le zone più pericolose sono Casoria, Villa Literno, Casal di Principe e Marcanise, aree dove, insieme ad altre, spesso l’allaccio alla rete idrica è effettuato abusivamente. In questo modo, spiegano i ricercatori, l’acqua che dovrebbe essere potabile viene mescolata alla rete di quella non potabile, utilizzata per irrigare i campi, con il risultato che, una volta arrivata nel rubinetto, questa è un mix di sostanze buone e cattive, ma che certamente non fanno bene alla salute.

Ma non finisce qui. Infatti la paura riguarda anche l’aria che si respira in quella zona, e non per i roghi dei cassonetti dell’immondizia, ma ancora una volta a causa dell’acqua. Quando questa finisce sul suolo, evapora, ed evaporando rilascia delle sostanze volatili nocive come Pce e cloroformio. Per non parlare di quello che finisce nel sottosuolo come la diossina, furani ed idrocarburi aromatici.

Dunque cosa fare? Gli americani si sono subito organizzati ed hanno consigliato di non utilizzare l’acqua del rubinetto per cucinare, in quanto nemmeno l’ebollizione può purificarla completamente, bere solo acqua in bottiglia e, per i bambini, lavarsi con la spugna bagnata. Inoltre è sconsigliato entrare negli scantinati dove i gas del sottosuolo possono essere in quantità pericolose, e ventilare bene gli appartamenti. Gli ufficiali residenti nelle zone a rischio verranno fatti traslocare, ma prima o poi loro andranno via. Qualcosa per le popolazioni che lì ci vivono invece va fatta il prima possibile.

[Fonte: il Fatto Quotidiano]

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