No Tav, scontri in Val di Susa: le reazioni della politica e delle associazioni

di Redazione Commenta

Scontri in Val di Susa tra le forze dell’ordine ed i No Tav si sono verificati questa mattina, nell’ambito dello sgombero del presidio di Chiomonte ordinato dal Governo. I manifestanti, che protestavano contro la realizzazione della galleria alla Maddalena, lungo la prevista linea ferroviaria ad alta velocità (Tav) Torino-Lione, e la polizia si sono affrontati dando luogo ad una vera e propria guerriglia con lancio di lacrimogeni, sassaiole, cariche da parte degli agenti impegnati nella rimozione delle barricate. Alla fine, con un bilancio di decine di feriti, il cantiere è stato consegnato alle ditte appaltatrici ma il movimento ha annunciato che non si arrenderà facilmente e si è riunito per decidere il da farsi.

Lo definisce un successo militare indegno di un Paese civile Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, sottolineando che il problema politico resta, nella sua emergente evidenza ovvero che:

La maggioranza della popolazione della valle è contraria a quest’opera dannosa per l’ambiente e assurda per le finanze pubbliche, visto il costo di 20 miliardi della stessa. Adesso che Maroni ha fatto la sua prova di forza contro la popolazione, cosa pensa di fare, di militarizzare la valle per un decennio? Quella di stamattina è una pura e semplice follia che non risolverà nulla, ha tuonato Ferrero.

Dura la risposta di Enzo Ghigo, coordinatore regionale del Piemonte del Pdl, che invita Ferrero a non esasperare ulteriormente i toni:

Se il buongiorno si vede dal mattino, esordisce Ghigo, i tafferugli segnalati questa mattina certamente non sono un buon segno. Invito tutti alla calma e confido che la protesta non degeneri.

Rivolgendosi ai No Tav il senatore azzurro afferma che i lavori di quella che è una delle opere più importanti del nuovo millennio devono partire e che è inconcepibile che una minoranza trasformi l’area in una zona franca dell’illegalità. Ghigo si rivolge poi direttamente a Ferrero, invocando un invito alla calma:

Chiederei poi a chi ha responsabilità politica come Ferrero di evitare di esasperare i toni in questo momento. Affermare che le forze dell’ordine vogliono solo gassare i manifestanti mi pare non solo fuori luogo ma anche provocatorio. Oggi la politica ha una grande responsabilità, quella di evitare episodi come i tafferugli tra No-Tav e automobilisti, e non indirettamente incoraggiarli.

Il Movimento 5 Stelle prende una netta posizione sugli scontri ed afferma che ci troviamo di fronte ad problema di natura democratica:

Il lancio di lacrimogeni, da due differenti lati, l’uso coatto di ruspe per la rimozione del materiale con il quale è stata costruita una barriera a difesa del territorio, vedere centinaia di manifestanti rifugiarsi nei boschi, donne, ragazzi, uomini con i conati di vomito -taluni svenuti- ed accecati dal gas, è un altro, palese, segno di mancanza di democrazia.

Il PD, nelle parole di Emanuele Fiano, parlamentare e responsabile Sicurezza del Partito democratico, ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine, condannando la violenza all’interno del movimento No Tav. Legambiente, contraria alla realizzazione della Tav, chiede di porre un freno ai violenti scontri:

Leggiamo sui giornali il conto dei primi feriti e con convinzione diciamo no alla violenza, sempre insensata e ancor più quando è giustificata da un’opera non utile per il nostro Paese!

 

[Fonti: Reuters; Asca; Legambiente]
[Foto: Notav.eu]

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