Nucleare: a Fukushima altri due reattori in fusione, mentre l’Italia prova ad aggirare l’ostacolo-referendum

di Redazione 2

In Giappone la situazione comincia a farsi davvero critica per la centrale nucleare di Fukushima, ma questo problema sembra non interessare il Governo italiano che continua con la sua campagna pro-nucleare. Ma procediamo con ordine e vediamo quanto avviene nel Paese nipponico.

Qui gli esperti hanno quasi da subito affermato che almeno tre dei sei reattori della centrale rischiavano la fusione, ma la Tepco ha sempre ribadito che soltanto uno, il primo, poteva davvero fondersi. Ed infatti così è stato, almeno fino ad oggi. Le notizie che arrivano dal Paese del Sol Levante sono davvero preoccupanti, e ci raccontano che nemmeno le barre di combustibile completamente sommerse in acqua hanno potuto fermare il processo di fusione che ormai riguarda anche i reattori due e tre.

Nelle prime fasi della crisi la Tepco potrebbe aver voluto evitare il panico. Ora la gente si è abituata alla situazione niente è stato risolto ma in città come Tokyo si è tornati alla normale attività. Confermando le fusioni solo ora, la Tepco spera che la notizia abbia un impatto minore. La parola “fusione” è talmente forte che, quando la situazione era più incerta, molta gente avrebbe probabilmente lasciato Tokyo

ha spiegato Koichi Nakano, professore di scienze politiche all’Università Sophia, il quale in sintesi afferma che la Tepco ha sempre saputo di questo pericolo, ma che l’ha nascosto per evitare il panico.

E l’Italia come risponde a questa novità? Al solito modo: infischiandosene e tentando di portare avanti i propri interessi. Il Ministro Elio Vito ha chiesto che venga posta la fiducia sul decreto Omnibus, passato al Senato e ieri arrivato alla Camera, il quale contiene, tra le altre norme, la moratoria sul nucleare. L’intento è chiaro, immediatamente denunciato dalle opposizioni: cancellare momentaneamente la legge in discussione al referendum, per evitare che la gente vada a votare, e riprendere nuovamente il discorso sul nucleare tra un anno o due. La votazione è prevista per oggi pomeriggio, ma se le discussioni e le dichiarazioni di voto si dovessero protrarre a lungo, si potrebbe arrivare fino a giovedì.

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[Fonti: Reuters; Corriere della Sera]

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