Palermo invasa dall’immondizia, si teme una Napoli-bis

di Redazione 2

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La città di Palermo, ma probabilmente buona parte della Regione Sicilia, rischia di passare un’estate di fuoco non soltanto a causa del calore dei mesi estivi, ma per il problema che lo scorso anno, ma in parte ancora oggi, ha vissuto la Campania: l’emergenza rifiuti.

Da una settimana infatti i lavoratori dell’Amia, agenzia municipalizzata che si occupa dello smaltimento dell’immondizia, sono in sciopero per mancanza di fondi e di attrezzature che la Regione non mette a loro disposizione. Un problema grave visto che è bastato uno stop di una settimana per far sprofondare un’intera città come quella di Palermo, una delle più grandi d’Italia, completamente nell’immondizia.

Sacchetti in mezzo alle strade, per le piazze, e non potevano di certo mancare i bidoni dell’immondizia dati alle fiamme per smaltire un po’ di quei rifiuti che stanno lì a marcire sotto i 30 gradi di questi giorni. Come al solito in Italia, alla prima visita di un politico qualcosa si è mosso, e non appena il leader del Pd Dario Franceschini si è presentato nel capoluogo siciliano, ecco che sono state messe a disposizione delle attrezzature nuove per i lavoratori (come le divise e gli stivali estivi), e tutto ha ripreso a funzionare.

Ma per quanto ancora? Sotto accusa sono i gestori dell’azienda che, dicono i lavoratori, hanno girato il mondo, tra un meeting e l’altro, per apprendere qualcosa sulla raccolta differenziata (bastava farsi un giro nel Nord Italia per imparare qualcosa). Peccato che però, dopo che centinaia di migliaia di euro sono stati spesi qua e là, la raccolta differenziata a Palermo non è mai partita. Il problema è che, affermano i dipendenti dell’Amia, sarà una tregua breve. Tra poco riprenderanno gli scioperi perché non ci sono fondi per pagare gli stipendi, tanto che la Regione sta pensando di applicare una nuova tassa sull’immondizia. E con il caldo che fa in Sicilia d’estate, prospettare i prossimi mesi tra roghi di cassonetti e sacchetti a marcire tra le strade, non è molto edificante per una Regione che attira migliaia di turisti ogni anno.

Commenti (2)

  1. Confermo lo scempio a Palermo. Oggi mi sono sentito un po’ scemo gettando carta vetro plastica e alluminio nelle apposite campane, mentre i cassonetti dell’immondizia erano stracolmi. Ok l’Amia è una pessima azienda e non voglio pensare a cosa ci può essere dietro ma pure chi non effettua la raccolta differenziata è colpevole. Troppe poche persone riciclano e la stessa Amia non svuota regolarmente le campane.
    Non esiste una coscienza ecologista da entrambe le sponde.

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