Politica energetica green, l’esempio della Danimarca

di Redazione 1

Già oggi la Danimarca è il Paese che ha la più alta percentuale di energia rinnovabile che copre il fabbisogno nazionale, e nonostante sia più piccola ed economicamente più debole dei colossi come Germania, Stati Uniti e Cina, è uno dei Paesi con il più alto tasso di energia eolica ed altre forme pulite. Ma vuole fare ancora di più. Mentre in Europa si litiga se portare il limite del taglio delle emissioni al 20 o al 30% entro il 2020, la Danimarca fa molto di più.

Entro quella data il taglio che vuole apportare alla propria CO2 sarà del 34%, aiutato dal 35% di fabbisogno energetico nazionale coperto dalle rinnovabili. Numeri importanti se pensiamo che l’Italia da tempo si batte per non andare oltre il 20% in entrambi i valori (e c’era chi voleva fare ancora meno). Come detto, sarà il settore eolico a trainare il mercato, dato che il vento si prevede sarà circa la metà di tutte le rinnovabili sfruttate con circa 600 MW di eolico a terra e 400 MW di offshore installato, più altri 500 MW di piccoli impianti privati che sono in fase di studio, i quali si aggiungeranno all’1,8 GW già presenti oggi.

Il risparmio non è solo in termini ambientali, ma la risposta a chi dice che non conviene puntare sulle rinnovabili la dà lo stesso Governo danese che ha spiegato che se tutto dovesse andare secondo i piani, nell’anno 2020 il costo energetico per ogni famiglia, cioè la bolletta annuale, ammonterà ad una media di 174 euro, è come se ogni bolletta bimestrale arrivasse a 35 euro, davvero un sogno.

Tutto questo comporterà degli investimenti statali, è chiaro, ma considerando quanto costano le centrali tradizionali, o quanto costerebbe acquistare l’energia dall’estero, anche in questo caso i conti convengono. Entro il 2016 la Danimarca ha intenzione di investire in questo progetto circa 13 milioni e mezzo di euro, circa 3 dei quali in energia delle onde. Gradualmente queste installazioni sostituiranno le centrali a combustibile la cui costruzione sarà vietata sempre dal 2016.

[Fonte: Treehugger]

Photo Credits | Thinkstock

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