Le politiche ambientali di Norvegia, Costa Rica e Maldive, le tre nazioni che puntano alle emissioni zero

Norvegia, Costa Rica e le Maldive sono alle prese con alti costi e ostacoli tecnologici per cercare di combattere il cambiamento climatico, tentando di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra fino allo zero. Le Nazioni Unite stanno lodando il loro obiettivo di “neutralità carbonica“, ma il modello è difficile da imitare, con la sua richiesta di un drastico passaggio all’energia pulita.

Quello che stiamo cercando di fare è di cambiare radicalmente la direzione della loro crescita economica

ha detto Yvo de Boer, capo del segretariato delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Eppure, tutte e tre le piccole nazioni affrontano grossi problemi. Le emissioni di gas serra in Norvegia sono del 7% sotto del valore del 2012 nel quadro del protocollo di Kyoto, mentre le emissioni sono in aumento in Costa Rica, in particolare nel settore dei trasporti.

E le Maldive hanno intenzione di essere una vetrina tropicale per l’energia solare ed eolica nell’Oceano Indiano, staccandosi dalla dipendenza costosa del diesel . Avranno bisogno di una cifra stimata di 1,1 miliardi di investimenti per oltre un decennio per raggiungere tale obiettivo. Le Maldive puntano alle zero emissioni entro il 2020, la Costa Rica al 2021 e la Norvegia nel 2030.

Ma la Nuova Zelanda e Islanda hanno abbandonato gli ultimi obiettivi della neutralità di carbonio a causa dei costi elevati, anche a causa della recessione. Le Maldive hanno indetto una riunione questo mese per reclutare i Paesi più poveri come il Bangladesh e le Barbados per aderire ai suoi obiettivi.

Se vuole avere emissioni zero, una nazione può utilizzare i combustibili fossili nelle centrali elettriche, fabbriche o automobili solo se le emissioni di gas a effetto serra sono catturate e sepolte o compensate altrove, per esempio attraverso la crescita delle foreste che assorbono il carbonio o investimenti in turbine eoliche o pannelli solari all’estero.

La Norvegia vede sé stessa come un leader verde, anche se è il quinto esportatore al mondo di petrolio. Ora sta spendendo 620 milioni dollari nella ricerca nel campo della cattura delle emissioni dal settore petrolifero e del gas. Ma ci sono stati pochi progressi finora.

Sarà molto difficile ottenere [la neutralità del carbonio], se non abbiamo un grande cambiamento tecnologico, ma dobbiamo fissare obiettivi ambiziosi

ha detto il ministro dell’ambiente Erik Solheim alla Reuters. Ma la nazione nordica ha un asso nella manica: i contanti.

Abbiamo una maggiore libertà finanziaria rispetto ad altri Paesi

ha rivelato Solheim. La Norvegia ha un fondo di 444 miliardi dollari di risparmi investiti nelle scorte di petrolio e obbligazioni estere. Sia la Norvegia che la Costa Rica hanno un vantaggio, perché già generano quasi tutta l’energia elettrica dalle centrali idroelettriche pulite, eppure, specialmente in Costa Rica, l’impronta di carbonio è in crescita, come ha detto Roberto Jimenez, leader del gruppo co2neutral2021, sostenitore dell’azzeramento delle emissioni.

La forza del Paese centroamericano sono le foreste, in grado di assorbire enormi quantità di CO2, le quali possono servire anche per il turismo sostenibile, apprezzato anche dalle Nazioni Unite.

Ma torniamo alle Maldive. Il loro piano prevede investimenti per 110 milioni dollari all’anno per più di un decennio, da destinare all’energia solare ed eolica. Per questo hanno pienamente ragione quando il consigliere Mark Lynas afferma

Se i Paesi più poveri del mondo stanno facendo di più, perché gli Stati Uniti si devono nascondere?

Giriamo la domanda anche al Governo italiano e all’Unione Europea.

Fonte: [Reuters]