Polveri sottili, al vaglio nuove misure di prevenzione

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Polveri sottili in città

Le polveri ultrasottili derivanti dalla combustione dei motori diesel sono il fattore più inquinante e dannoso per la salute. Causano ogni anno centinaia di morti e migliaia di affezioni invalidanti solo in Italia. E’ quanto emerso nel convegno internazionale “Trasporto sostenibile: energia, salute e ambiente, problemi e soluzioni

Le polveri ultrasottili non solo sono la causa di una

strage silenziosa

ma ogni anno gravano sulle casse dello Stato, e quindi su noi cittadini, con costi sanitari molto elevati.

L’unico modo per arginare l’inquinamento da polveri sottili è

l’adozione di soluzioni tecnologiche già disponibili sul mercato, caratterizzate dall’efficacia comprovata da decine di test internazionali e dai costi contenuti: i filtri antiparticolato, in grado di abbattere oltre il 99,8% delle polveri ultrasottili.

Questi sono i dati, e le soluzioni, a cui è giunto il Vert, il comitato scientifico internazionale che si occupa del monitoraggio e del controllo delle emissioni inquinanti.
Il convegno sul Trasporto sostenibile è stato inaugurato dal ministro dell’Ambiente italiano, Stefania Prestigiacomo, che così ha esordito:

siamo alla vigilia di un intervento molto importante del governo che per la prima volta, dopo anni di chiacchiere, punta ad affrontare in maniera strutturale il problema dell’inquinamento atmosferico, ampiamente sottovalutato dai precedenti governi.

Il ministro ha poi parlato di paradosso, perché

rivolgiamo ai cittadini inviti ad abbandonare l’automobile a favore dei mezzi di trasporto pubblico, quando poi questi sono molto più inquinati della maggior parte delle auto.

Difatti il parco dei mezzi pubblici dei comuni italiani, soprattutto nelle Regioni Padane e nel Centro Sud del Paese, deve essere rinnovato.

Misure di prevenzione e risolutive per combattere l’inquinamento da polveri sottili sono chieste anche dall’Unione. La sanzione  europea potrebbe raggiungere la cifra di 2 miliardi di euro. Finora, come rende noto il ministro Prestigiacomo, si è svolto

un lavoro di consultazione e ricerca scientifica per capire quale fosse l’origine di questa concentrazione di smog.

E i dati hanno messo in luce che le emissioni più dannose giungono proprio dai mezzi del trasporto pesante pubblico (trasporto merci) e in minor misura dal trasporto privato.

Il governo sta varando un piano articolato con misure di carattere regolamentare e amministrativo, con linee guida per gli enti locali sull’organizzazione del traffico cittadino. In previsione anche un Decreto Legge che, come sottolinea la Prestigiacomo,

prevede una limitazione alla circolazione nelle ore diurne in zone a rischio, cioè che hanno superato i limiti previsti dall’Ue negli ultimi tre anni, per le categorie di mezzi pesanti euro zero e uno, e penso a furgoni, autobus pubblici e bus privati, a meno che questi non si dotino di filtri antiparticolato.

L’incentivo alla rottamazione per queste categorie sarebbe troppo oneroso per le casse dello Stato, anche se il ministero dell’Ambiente ha stanziato per gli interventi nel settore pubblico una somma di circa 60 milioni di euro per l’incentivo all’acquisto del filtro antiparticolato.

Il filtro antiparticolato per il comitato scientifico Vert, di cui si fa portavoce il presidente Andreas Mayer, è la soluzione migliore per abbattere le emissioni di polveri sottili. Nei prossimi anni saranno 30 milioni i nuovi mezzi in circolazione in Europa dotati di filtro antiparticolato, ma per il momento, spiega Mayer

bisogna agire sul parco circolante, spesso molto antiquato.

[Fonte: La Repubblica]

[Foto: varesepolitica]

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