Porto Torres, il miracolo della Prestigiacomo: “Spiagge pulite entro un mese”

di Redazione 1

Dopo l’eclissi dei rifiuti di Napoli in tre giorni che in gran parte del Paese si è vista male, complice il segnale del digitale terrestre che va e viene, Il Governo del fare si appresta ad un altro ambizioso miracolo/(tele)visione. Le spiagge di Porto Torres saranno ripulite entro un mese, promette il Ministro dell’Ambiente, l’Onorevole Stefania Prestigiacomo che ieri, finalmente, ha riferito alla Commissione Ambiente della Camera sull’incidente occorso l’11 gennaio sulle coste sarde, causato, ricordiamo, dallo sversamento in mare di migliaia di litri di olio combustibile fuoriusciti dalla rottura di un travaso della nave cisterna E.On.

“Abbiamo i dati di quanto accaduto. Quasi l’80% di materiale è stato recuperato, una parte si è spiaggiata”, ha spiegato il ministro.

Dovremmo essere rassicurati da queste parole, in fondo è andata bene, no? Ma noi, si sa, siamo catastrofisti, proprio come lo sono la Provincia di Sassari e i Comuni interessati dalla marea nera sarda, e ci viene naturale come respirare trasalire alle successive dichiarazioni sulla provenienza di queste cifre ricavate

Sulla base di una stima effettuata dalla società ritenuta responsabile. Si ipotizza un quantitativo massimo di prodotto inquinante finito in mare di circa 46.000 litri (45,6 metri cubi).

Se pensiamo alle stime dei danni, a dir poco taroccate dalla BP sulla marea nera a stelle e strisce, un brivido ci corre lungo la schiena e riteniamo certamente ben più credibile, di chi il disastro lo ha causato ed è logico tenda a minimizzare, coloro che lo hanno subito e riferiscono ciò che vedono realmente. Non è difficile farsi un’idea dalle immagini che circolano sui social media, scatti intinti nel nero del catrame da residenti delle aree colpite.
Ricordiamo inoltre che la Provincia di Sassari aveva chiesto lo stato di emergenza appena qualche giorno fa. La Prestigiacomo, a riguardo, commenta serafica:

La Sardegna dovrebbe essere contenta se non viene riconosciuto lo stato di emergenza nazionale perché significa che non c’è un’emergenza.

E certo che emergenza c’è? Non viene mica in visita il Papa, sono solo un po’ di palline bitumose che faranno la felicità di pesci e turisti. E all’E.On il Ministro che dice? Un blando ammonimento, come si fa con i bambini quando fanno una marachella e rompono un vaso di scarso valore:

Fate più attenzione. Quell’impianto costituisce sempre una minaccia.

Paura…

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