Ambiente, processo Eternit: oggi la sentenza per 2.191 vittime

di Redazione Commenta

Con 2.191 vittime, 665 malati per amianto, oltre 6.400 richieste di costituirsi parte civile, il processo Eternit che si svolgerà in queste ore a Torino sarà una delle sentenze storiche e più importanti del secolo, in Italia e in Europa. Come spiega il pm Raffaele Guariniello

Comunque vada, sarà un processo storico. E’ il più grande processo nel mondo e nella storia in materia di sicurezza sul lavoro. Bisogna lavorare per dare giustizia.

E la giustizia è quella che chiedono i familiari delle vittime e dei malati che sono stati privati dei loro diritti di lavoratori prima, e di esseri umani poi. La società Eternit è accusata di non aver adottato le misure di sicurezza necessarie per preservare la salute dei suoi dipendenti, pur essendo a conoscenza dei rischi legati al contatto con la polvere di amianto. Le vittime e i malati lavoravano o abitavano nei pressi delle fabbriche di Casale Monferrato e Cavagnolo (Piemonte), Rubiera (Emilia Romagna) o Bagnoli (Campania) a loro difesa il pm Guariniello ha chiesto 20 anni di carcere per i responsabili della società, gli alti dirigenti della Eternit: Stephan Schmidheiny di origini svizzere e il belga Jean Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne per disastro doloroso e omissione dolorosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Gli imputati si sono sempre dichiarati estranei ai fatti, ed oggi si avrà la sentenza.

La scoperta del cemento-amianto risale al 1901 ma dal 1911 si ha il boom del suo utilizzo nell’edilizia: tegole, lastre, tubi in fibrocemento, lastre ondulate saranno utilizzate in diversi settori dell’economia, anche nella produzione di sedie da spiaggia. Nel 1962 arriva la notizia che la polvere di amianto è responsabile di una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico. Le fabbriche italiane continuano nella loro produzione fino al 1986 e 1992. La sentenza per il processo Eternit è prevista per le 13.15 nella maxi-aula del tribunale torinese.

[Fonti: Reuters; Wikipedia]

[Photo Credit | Thinkstock]

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