PV Rome Mediterranean e CSP Expo nell’ultimo giorno di ZeroEmission Rome

di Redazione 1

ZeroEmission è anche PV Rome Mediterranean, il Salone internazionale delle Tecnologie Fotovoltaiche per il Mediterraneo, e CSP Expo, il Salone dedicato alle Tecnologie dell’Industria degli impianti Solari Termodinamici. 
Il tema dell’ultima giornata della Fiera di Roma è quello delle rinnovabili, degli impianti fotovoltaici e dell’industria che opera a livello internazionale nel settore dell’energia solare e termodinamica.

Gli impianti fotovoltaici e le fonti rinnovabili sono il futuro. Non è uno slogan ad effetto, l’Europa sta investendo davvero nell’energia pulita come dimostrano il 63% dei nuovi impianti di produzione energetica alimentati da fonti rinnovabili. Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, uno degli espositori di ZeroEmission, evidenzia:

La cosa più importante è che l’idea di coprire tutto o quasi il fabbisogno elettrico con energia pulita non è più un tabù: negli ultimi mesi studi di diversa provenienza, elaborati da università, associazioni industriali e politici, attestano come questo traguardo non sia affatto irrealizzabile.

Un recente studio promosso in Germania, leader mondiale nella produzione di energia pulita, stima che entro il 2030 il  nucleare tenderà a sparire mentre la produzione mondiale di energia avrà come fonti il sole, il vento, il mare. Anche l’Italia può fare la sua parte nella produzione di energia da fonti rinnovabili, a patto di darsi una politica energetica coerente.

Il governo ha appena varato il nuovo sistema di incentivazioni del fotovoltaico in Conto Energia, valido dal 2011 al 2013, ma ha dimostrato ancora una volta di avere un cuore che batte tutto per il nucleare. Si dice che l’atomo abbatterà del 25% i costi di produzione dell’energia ma nella realtà, visto che questi costi rappresentano solo il 30% delle bollette che paghiamo, i benefici saranno minimi e anche con il nucleare continueremo a pagare l’elettricità più degli altri europei. L’unica strada per superare questa impasse è puntare decisamente alle energie rinnovabili, con un piano che non si esaurisca in tre anni, ma fornisca un quadro di riferimento certo e a lungo termine per l’industria italiana del settore.

Lo ha dichiarato Roberto Longo, presidente dell’Associazione dei produttori di energie rinnovabili (Aper). L’Aper  e le altre organizzazioni di settore, come Assosolare (Associazione nazionale dell’industria solare fotovoltaico) e Gifi (Gruppo imprese italiane del fotovoltaico) avevano chiesto un Conto Energia da 5 anni per avere maggiori incentivi per l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici, in previsione della crescita del comparto delle rinnovabili. Il loro obiettivo è quello di raggiungere una produzione di energia fotovoltaica di oltre 15.000 MW nel 2020, una previsione più del doppio di quello che ha ipotizzato il governo, forse troppo legato alle fonti tradizionali ed al nucleare. I dati del Gse (Gestore del servizio elettrico) mostrano però che gli italiani sono interessati all’energia pulita: nell’agosto 2010 sono pervenute al Gse 5.600 domande per nuovi impianti fotovoltaici e 24.000 di nuovi nell’ultimo anno sono già funzionanti e producono 389 MW di energia. Oggi il nostro Paese produce circa 1.300 GWh di energia elettrica da fonti rinnovabili, riesce dunque a soddisfare il bisogno energetico di 500.000 famiglie e non emette nell’atmosfera 875.000 tonnellate di CO2. Il giro d’affari vede protagonisti 1.000 aziende, 20.000 addetti e oltre 2,5 miliardi di euro.

[Fonte: ZeroEmissionRome]

[Foto: webalice; artenergy]

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