Quarto conto energia e scambio sul posto, si conclude EnergyMed

di Redazione 2

Quarto conto energia e scambio sul posto, i temi che hanno tenuto banco nella giornata conclusiva di EnergyMed, la mostra convegno dedicata alle Fonti Rinnovabili e all’Efficienza Energetica nel Mediterraneo (14-16 aprile 2011, Napoli).

In attesa del Quarto Conto Energia, quello in corso finirà in anticipo (maggio 2011 invece che dicembre 2011) per volere del Governo. Regna un clima generale di incertezza per il mercato delle rinnovabili. Che effetti avrà questa fase di vuoto in un comparto che ha bisogno di continua fiducia e sostegno per crescere, lo ha spiegato oggi al convegno Conto energia e scambio sul posto di EnergyMed, Michele Macaluso, direttore dell’Agenzia napoletana energia e ambiente:

L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 28/2009/CE, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, rischia di provocare una paralisi per tutto il settore. Il rimando a disposizioni future per quanto riguarda la definizione di aspetti chiave del sistema rinnovabili, come ad esempio quella che dovrebbe stabilire il valore degli incentivi per il futuro, introduce pericolosi elementi di incertezza. Incombe il rischio retroattività per progetti già avviati e finanziati, con gravi danni economici per tutte le aziende che hanno investito nel settore.

Solo nel Mezzogiorno, la Green economy dà lavoro a 60 mila persone, non certo bruscolini specie in questo periodo di forte crisi e disoccupazione. Per Malacuso, bisogna agevolare la crescita del settore delle rinnovabili

puntando in particolare su alcuni settori che hanno grandi potenzialità nel Centro Sud Italia quali il fotovoltaico, il raffrescamento solare (solar cooling), la geotermia, il minidraullico e l’efficienza energetica, che possono puntare a soddisfare il 50% del fabbisogno energetico del Mezzogiorno entro il 2020, se sufficientemente incentivato e con maggiori certezze sul quadro normativo. Infatti l’obiettivo deve essere quello di favorire un’occupazione distribuita capace di coinvolgere un numero ampio di aziende e addetti ai lavori.

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