Quarto Conto Energia, le richieste delle associazioni rinnovabili al Governo

di Redazione 2

Quarto Conto Energia

Quarto Conto Energia: l’appello al Governo viene dalle principali associazioni che operano nel settore delle rinnovabili, affinché ci si ispiri a principi di sviluppo e non di penalizzazione.

Nello specifico, le richieste congiunte di APER, ASSOSOLARE, ASSO ENERGIE FUTURE e GRID PARITY, puntano in primis sul fotovoltaico che deve divenire il fondamento dell’autonomia energetica del Paese.
Le associazioni chiedono inoltre che si salvaguardino gli investimenti in itinere, garantendo le tariffe fissate dal Terzo Conto Energia appena sei mesi fa, almeno fino alla fine dell’anno.

Secondo punto, non deve esserci alcun limite alle installazioni:

annuale o cumulato, per tipologia o per taglia. Quindi niente tetto annuale sui megawatt installati e niente tetto complessivo al 2020.

E ancora

Diminuzione costante delle tariffe sul modello tedesco fino a un taglio che può arrivare a un massimo del 20% nel 2012. Per chi comincia a costruire oggi (a metà 2011), riduzione degli incentivi non superiore al 10% (più un ulteriore 4% in caso di raggiungimento anticipato della soglia di 9,5 GW).
Nel 150° anniversario dell’Italia, sostegno alla fiorente industria nazionale del fotovoltaico e all’occupazione che ha generato negli ultimi anni.

Spiegano le associazioni delle rinnovabili che il fotovoltaico rappresenta un’alternativa concreta per l’autonomia energetica del Paese.

per una produzione democratica dell’energia e per ridurne i costi proprio nelle ore diurne, nelle quali essa arriva ai prezzi più elevati.

Mancano pochi anni alla Grid Parity, a quel punto, anche senza incentivi, il fotovoltaico sarà conveniente. E non si dimentichino i posti di lavoro che crea il comparto in un momento di grave crisi economica come quello che stiamo attraversando:

Ignorare le richieste presentate in maniera unitaria dalle associazioni del settore fotovoltaico e delle rinnovabili significherebbe stroncare sul nascere il fiorire di un comparto produttivo strategico e capace di offrire nuovi posti di lavoro, occupazione qualificata, rispetto degli impegni assunti in sede europea, autonomia e sicurezza energetica al paese. Un tema, questo, particolarmente d’attualità nel momento in cui cresce l’instabilità della sponda Sud del Mediterraneo e a un mese dal disastro di Fukushima che ha spinto il governo a darsi una pausa di riflessione sul progetto di rilancio nucleare.

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