In-presa la ricarica elettrica intelligente, intervista a Massimo Castagnoli della Generale Sistemi

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Sesto Fiorentino sceglie la mobilità sostenibile e inaugura, domani 3 aprile alle ore 10:00 in Piazza Galvani, un circuito comunale di ricarica dei veicoli elettrici, evento che si inserisce nella manifestazione Fiera di Primavera promossa dal Comune.

Le colonnine di ricarica installate sfruttano il sistema “intelligente” In-presa, brevettato dalla Generale Sistemi. Li abbiamo contattati per saperne di più su caratteristiche tecniche e funzionamento. Risponde Massimo Castagnoli.

In-Presa si presenta come un sistema di ricarica intelligente per veicoli elettrici. Di cosa si compone esattamente?

I sistemi cosiddetti “intelligenti” per la ricarica dei veicoli elettrici si contraddistinguono per l’identificazione dell’utente grazie a microchip a radiofrequenza che permette di identificare l’utente, facendo in modo che a questo possa esser richiesto di pagare quanto prelevato dalla rete elettrica. Il sistema In-Presa si differenzia dagli altri perché il chip di identificazione non è contenuto in una carta bensì nella spina stessa del veicolo, con una serie di vantaggi per gli utenti. Innanzitutto la semplicità, perché il riconoscimento è contemporaneo all’inserimento della spina, ma anche la possibilità di associare al chip le informazione relative al veicolo e non solo all’utente.

Può spiegare ai nostri lettori come funziona la ricarica di un veicolo elettrico tramite le colonnine In-Presa?

Di tutti i sistemi di ricarica intelligenti, In-Presa è senza dubbio il più semplice: l’utente deve soltanto inserire la spina nella presa. Il sistema riconosce automaticamente il veicolo (e quindi l’utente) ed eroga la ricarica. Quando la spina viene staccata la lettura del chip si interrompe e il dato relativo all’energia prelevato può essere inviato ad un database per il pagamento. Tutto questo in assoluta sicurezza, perché il sistema In-Presa viene montato soltanto su attacchi che rispettino le norme CEI/CIVES.

Uno dei principali ostacoli alla diffusione dei veicoli elettrici è proprio la mancanza di infrastrutture di ricarica a diffusione capillare e soprattutto una migliore definizione degli standard. Come pensa si possa intervenire?

Quello della presenza dei punti di ricarica sul territorio (sì il loro numero, ma soprattutto la scelta della loro disposizione) è un elemento che richiede impegno e intelligenza. Non si può pensare che i punti di ricarica possano essere posizionati con lo stesso criterio dei distributori di benzina, perché il rifornimento richiede ore, non minuti. Se è evidente che i veicoli elettrici sono dedicati, stanti le attuali autonomie di percorrenza, agli spostamenti casa-lavoro, allora i punti di ricarica dovrebbero essere posizionati ai due estremi di questi percorsi: nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro. Tuttavia, come spesso accade quando una tecnologia è ancora allo stato nascente, l’unico modo per favorirne una diffusione intelligente è un deciso intervento dello Stato in questa direzione. Proporre incentivi e sgravi fiscali alle imprese che decidono di muoversi in tal senso potrebbe essere una soluzione.

Quella degli standard è un’altra questione, forse anche più complessa della precedente, e cambiare standard ogni poco tempo certo non è d’aiuto, perché si finisce nella condizione tipicamente italiana in cui ognuno alla fine fa ciò che vuole, ignorando anche i minimi standard di sicurezza che dovrebbe imporre non tanto la legge quanto il buon senso (molte colonnine sono dotate di normali spese tripolari o Schuko).

Domenica 3 aprile verrà inaugurato il circuito comunale di ricarica dei veicoli elettrici a Sesto Fiorentino, circuito che si avvale proprio del sistema In-Presa. Progetti per il futuro della Generale Sistemi?

Noi abbiamo cominciato a lavorare in questo settore 5 anni fa (il brevetto In-Presa è del 2006), e adesso che il mercato comincia a farsi interessante iniziano ad arrivare giganti come Enel o General Electric, che certo hanno una forza non paragonabile alla nostra e ci costringeranno a rivolgerci a nicchie settorialmente e geograficamente definite. Tuttavia siamo già più che pronti per questo momento e un evento del genere non potrebbe che aiutarci: una vera diffusione dell’elettrico sarebbe una colossale opportunità per tutti.

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